Giallo della morte di Lucio
blitz a casa Materazzo

Giallo della morte di Lucio blitz a casa Materazzo
di Viviana Lanza
Sabato 4 Febbraio 2017, 00:07 - Ultimo agg. 08:47
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La polizia è tornata in via Maria Cristina di Savoia. Gli agenti della polizia scientifica hanno effettuato un sopralluogo in casa di Lucio Materazzo, l’anziano padre di Vittorio, ucciso con 41 coltellate sotto casa il 28 novembre scorso, e di Luca, il presunto autore dell’omicidio e attualmente latitante, protagonisti del giallo che ha sconvolto la città. Quello sulla morte di Lucio Materazzo, avvenuta il 25 luglio 2013, è un filone di inchiesta che scorre parallelo a quello sull’omicidio di Vittorio Materazzo. 

Il sopralluogo si è reso necessario per avere un più preciso stato dei luoghi della casa e consentire all’anatomopatologo, scelto dalla Procura come consulente, di pronunciarsi sulla opportunità di riesumare il cadavere dell’anziano ingegnere e verificare con un’autopsia la presenza sul cadavere di lesioni compatibili con una eventuale morte violenta. Le indagini puntano a individuare indizi ed elementi che dovranno essere poi confrontati con i sospetti che avevano spinto Vittorio a chiedere l’intervento della magistratura per fare luce sulle cause della morte del padre. Si parte dalla casa dove Lucio Materazzo viveva con la compagna e con il figlio Luca. Quella casa dove, secondo Vittorio, l’anziano genitore non sarebbe morto per cause naturali perché non lo convinceva la posizione in cui venne ritrovato il corpo né sapeva darsi spiegazione dei segni che sembravano dare al volto un aspetto tumefatto né della ridigità del cadavere che non sembrava poter coincidere con l’orario del decesso indicato nella certificazione medica. 

Vittorio voleva fugare ogni dubbio e aveva cercato testimoni, analizzato e studiato i possibili movimenti fatti dal padre in casa prima di finire a terra senza vita. Sospettava che la morte del padre fosse stata violenta, magari accidentale, forse preterintenzionale, comunque non naturale. Esattamente una settimana prima di essere ucciso aveva avuto un colloquio con i magistrati. L’indagine era partita ma Vittorio non ne conoscerà mai l’esito. Un assassino lo ha ucciso prima. Lo ha atteso sotto casa, ha aspettato che parcheggiasse l’auto e nell’androne del palazzo lo ha affrontato e finito con 41 coltellate, l’ultima alla gola. Poi è fuggito in strada, seminando il testimone che aveva provato a inseguirlo e riuscendo a disfarsi di coltello e vestiti sporchi di sangue in vico Santa Maria della Neve, una stradina chiusa e deserta a pochi metri dalla scena del crimine. 

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