Giornata della Memoria, al Vomero targa in memoria di Sergio De Simone

Sergio De Simone con le cuginette Tatiana e Alessandra
Sergio De Simone con le cuginette Tatiana e Alessandra
di Marina Cappitti
Giovedì 22 Gennaio 2015, 12:14 - Ultimo agg. 16:41
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Una targa in memoria di Sergio De Simone, il bambino nato a Napoli, nel quartiere Vomero, vittima dell'Olocausto. Il piccolo aveva appena compiuto sette anni quando nel 1944, scelto dal dott. Joseph Mengele tra i venti bambini da utilizzare come cavie umane per gli esperimenti sulla tubercolosi del dottor Kurt Heissmeyer, fu portato proprio nel giorno del suo compleanno - il 29 novembre - nel campo di concentramento di Neuengamme.



Unico bambino italiano, al termine dell'esperimento, il 20 aprile del 1945 insieme a tutti gli altri ragazzini ed ai loro accompagnatori, venne ucciso nei sotterranei della scuola amburghese di Bullenhuser Damm. Per ricordarlo ieri una squadra dell'Anm ha iniziato i lavori per l'installazione della targa fuori la casa dove ha vissuto, in via Morghen 65 bis, prima di scappare con la sua famiglia a Fiume durante la guerra ed essere deportati poi al campo di concentramento della Risiera di San Sabba di Trieste e successivamente ad Auschwitz.



Qui le sue cuginette Tatiana di 6 anni e Alessandra (Andra) di 4 saranno le più piccole superstiti italiane ritrovate nel campo di sterminio. La cerimonia si terrà il prossimo 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria alle ore 12 alla presenza del fratello di Sergio, Mario De Simone, del presidente della Comunità ebraica di Napoli Pier Luigi Campagnano, del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, del presidente della quinta municipalità Mario Coppeto e della Commissione municipale Cultura, Marco Gaudini. Nella stessa giornata presso la Sala Silvia Ruotolo della quinta municipalità alle ore 10 verranno letti alcuni brani del libro "Meglio non sapere" della giornalista del Mattino Titti Marrone che ricostruisce la storia di Sergio e delle sue cuginette e che ha dato il suo notevole contributo per ricordare un fatto tanto terribile e così vicino a noi.