Gomorra, le mamme dei baby-attori: un gioco, il loro sogno è recitare in tv

Gomorra, le mamme dei baby-attori: un gioco, il loro sogno è recitare in tv
di Melina Chiapparino
Lunedì 30 Maggio 2016, 09:08 - Ultimo agg. 23:11
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È bufera sui «bambini di Gomorra». Si fanno chiamare così da quando il video pubblicato su Dagospia li ha ritratti mentre giocavano a riprodurre scene inedite della fiction armati di finte pistole tra i vicoli napoletani. Il gruppetto di giovanissimi, però, non le manda a dire e si difende dalle accuse di chi li considera «fan della camorra». «Le scene che ci divertiamo a fare non significano che vogliamo spacciare o uccidere ma si tratta di un gioco e per la verità quello che speriamo è che possano finire in televisione». Le parole di Salvatore, 15enne che come gli altri compagni si incontra ogni settimana vicino piazza Dante «per girare scene di storie sempre nuove», descrivono senza mezzi termini il loro desiderio più grande.
 


«Ci hanno criticato come se volessimo far parte della malavita e questo non è vero - continua a spiegare l'aspirante baby attore - noi giochiamo a recitare e vorrei tanto che la Rai o qualche produttore chiamasse me e i miei amici Carmine, Massimiliano e Angelo per farci andare in tv». Salvatore, che in famiglia chiamano col suo secondo nome Emanuele, tra qualche settimana sosterrà l'esame di terza media non vive solo di sogni e pensa al suo futuro: vuole iscriversi in un istituto Alberghiero. Gioca a Gomorra «ma la vita lo ha già messo a dura prova» spiega la madre Monica, che ha allevato tre figli da sola perché il marito è detenuto da 12 anni.

«Per i miei figli voglio una vita migliore e se nella nostra famiglia ci sono state anche delle brutte storie a maggior ragione Emanuele segue il buon esempio» spiega la 46enne che condivide col figlio la passione per la fiction Gomorra. «Se ai ragazzi serve una signora che grida per le riprese sono pronta» dice scherzando ma non troppo Monica con una voce roca e graffiata proprio come il suo personaggio preferito della fiction: Scianèl. Eppure sorrisi a parte, le parole spese in questi giorni rimbalzate sui media e invocanti l'amore per la camorra non riguardano dei personaggi di film ma dei bambini. Il più grande del gruppetto di amici ha 16 anni e come tutti viene diretto e coordinato da Angelo, il 12enne regista che filma col cellulare le sue sceneggiature.

«Vogliamo far capire a tutti e levare qualsiasi tipo di dubbio sul fatto che questi ragazzi non fanno altro che giocare - spiega indignato Emanuele, fratello maggiore di Angelo - non stanno imitando la scene di camorra perché gli piacciono ma semplicemente stanno giocando a fare gli attori e lo fanno con la fiction che in questo momento è più popolare». I familiari dell'aspirante baby regista che ha avuto una particina nella seconda serie di Gomorra sono preoccupati: «Questa storia può essere distorta e trasformarsi in qualcosa di negativo per i ragazzi» afferma Luisa, mamma di Angelo. «Abbiamo visto il video che ritrae loro che giocano e che è stato pubblicato dappertutto: il rischio è che sia interpretato in maniera stupida e sbagliata - insiste il 19enne - ma si tratta solo di un gioco e da sempre i bambini giocano a fare i cow boy piuttosto che a guardie e ladri ed oggi come oggi sicuramente Gomorra con la sua popolarità attira l'attenzione». Oltre le polemiche e la rincorsa delle notizie sui media il mondo dei bambini non si ferma. La comitiva si rincontrerà oggi. Appuntamento col baby regista, solito posto, solita ora per filmare una nuova storia.
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