Il tesoro dei Narcos napoletani:
lingotti, rolex e bombe a mano

Il tesoro dei Narcos napoletani: lingotti, rolex e bombe a mano
Sabato 22 Aprile 2017, 08:50 - Ultimo agg. 08:53
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La Squadra Mobile di Napoli, supportata da personale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio centrale Operativo, con la collaborazione di personale dell’Unidad de Drogas Y Crimen Organizado di Madrid nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti di tre incensurati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione, acquisto, trasporto ed importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud-America alla Campania, attraverso il canale spagnolo.  
 
 

I fratelli Maurelli, Raffaele e Giuseppe, nonché Del Sole Paolo, già ritenuti al vertice della catena di finanziamento ed importazione dell’enorme quantitativo di stupefacente sequestrato ad Aguilas (Spagna) nell’estate del 2014, per un peso di circa 700 Kg e tramite di imbarcazioni appositamente predisposte, hanno visto passato al setaccio, fin nelle ultime ore, tutto il patrimonio nella loro disponibilità.

Nelle fasi esecutive delle perquisizioni a loro carico sono quindi stati rinvenuti e sequestrati, oltre alle ingenti proprietà di cui al decreto di sequestro preventivo notificato in sede di esecuzione delle ordinanze cautelari, stimabile in un valore di circa dieci milioni di euro, due casseforti-caveau contenenti ingentissimi valori – tra preziosi, gioielli, lingotti, oltre sessanta orologi tra Rolex, Adam Piguet e Patek Philippe (per un valore stimato di circa un milione di euro) e valuta liquida per oltre duecentomila euro.

In particolare, inoltre, in uno scantinato di uno degli appartamenti nella disponibilità di Maurelli Raffaele, a Pompei, è stata rinvenuta e sequestrata una scatola contenente sette bombe a mano da guerra di produzione cd. “ex Jugoslavia” – tutte complete di  accenditore -  e dei giubbotti antischegge, oltre ad una macchina per impacchettare denaro sottovuoto. La rimozione in sicurezza degli ordigni ha richiesto l’intervento del corpo speciale degli artificieri, che hanno altresì proceduto alla relativa distruzione.
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