Immigrazione irregolare, blitz a Licola:
scantinati utilizzati come abitazioni

Immigrazione irregolare, blitz a Licola: scantinati utilizzati come abitazioni
di Mariano Fellico
Martedì 23 Agosto 2016, 13:29 - Ultimo agg. 13:35
2 Minuti di Lettura

Scantinati utilizzati come abitazioni dove c'erano fino a dieci persone. È quanto scoperto questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Giugliano, insieme ai colleghi della Stazione di Varcaturo, diretti dal capitano De Lise e coordinati dal tenente Viviano e dal maresciallo Pietrungaro. Con loro anche gli agenti della polizia municipale diretti dalla comandante Petrillo che hanno effettuato i controlli amministrativi.

Dall'operazione è emerso che nei cinque stabili controllati vi vivevano oltre trenta immigrati, di cui una ventina senza documento. I quaranta tra carabinieri e vigili hanno poi effettuato delle ispezioni accurate scoprendo in uno scantinato un vero e proprio appartamento fatiscente e tra i rifiuti dove si organizzavano cene e dove alcune donne si prostituivano. Scoperto anche una sorta di centro estetico per immigrati, il tutto irregolare e privo di autorizzazioni. Con le forze dell'ordine anche i tecnici dell'Enel: nessuno aveva il contatore e quasi tutti, una ventina di abitazioni, erano allacciate illegalmente alla rete elettrica.

Sul posto presente il sindaco Antonio Poziello e il consigliere comunale Francesco Iovinella. «Licola non può continuare ad essere la terra di nessuno - afferma Poziello - Qui lo Stato deve far sentire la propria presenza. C'è bisogno di segnali forti, di ristabilire regole ed affermare le Leggi dello Stato. Sono sempre stato un fautore dell'accoglienza degli immigrati, ma nel rispetto delle Leggi. Non è pensabile che una comunità possa vivere al di fuori delle norme. I controlli proseguiranno insieme agli sforzi per restituire vivibilità a Licola Mare. Su questa zona - conclude il sindaco - le istituzioni giocano la propria credibilità: noi faremo la nostra parte per rendere vivibile questa zona ed appetibile per investimenti nel campo turistico-ricettivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA