Napoli, ingegnere sgozzato
dal Dna la verità sul killer

Napoli, ingegnere sgozzato dal Dna la verità sul killer
di ​ Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 7 Dicembre 2016, 10:22 - Ultimo agg. 17:15
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Dieci giorni per arrivare alla verità. Sono iniziati stamattina, nel laboratori della Polizia scientifica di Napoli, gli esami sui reperti acquisiti dalla Procura nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Vittorio Materazzo, ucciso la sera del 28 novembre sotto la sua abitazione al corso Maria Cristina di Savoia. Un omicidio brutale, efferato. L'ingegnere è stato assassinato con oltre trenta coltellate mentre rincasava. Un unico indagato: il fratello 36enne della vittima, Luca, al quale nei giorni scorsi sono stati prelevati due campioni salivari dai quali verrà estratto il Dna, che poi verrà comparato su alcuni oggetti sequestrati (un casco, un coltello da sub, alcuni indumenti) e con alcuni bulbi piliferi ritrovati sotto le unghie della vittima durante l'autopsia.
 

 


Oggi alle 10 negli uffici della Scientifica diretta da Fabiola Mancone sono arrivati i legali delle parti coinvolte e i consulenti tecnici. Con l'avvocato Luigi Ferrandino, che assiste la vedova dell'ingegnere, c'era anche Luciano Garofano, l'ex generale del Ris dei carabinieri, nominato perito per conto della famiglia. Presente anche l'avvocato Gaetano Inserra, che assiste invece Luca Materazzo, con i suoi periti biologi. Per arrivare alla conclusione degli esami del Dna saranno necessari dai sette ai dieci giorni. Poi alle 15 i funerali in forma privata.
 

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