Va a insegnare in carcere
professoressa picchiata e ferita

Va a insegnare in carcere professoressa picchiata e ferita
di Melina Chiapparino
Sabato 20 Agosto 2016, 21:39 - Ultimo agg. 23:16
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È stata picchiata da un detenuto mentre stava lavorando come educatrice nel carcere di Poggioreale. L’ennesimo caso di violenza tra le mura della casa circondariale riguarda una 43enne, originaria di Torre del Greco, che è stata aggredita mentre stava effettuando un colloquio propedeutico alla sua attività di insegnamento con uno dei detenuti. L’episodio, avvenuto al terzo piano della struttura, si è verificato intorno alle 18 di giovedì scorso quando, improvvisamente, l’aggressore si è scagliato contro la donna strattonandola con violenza e colpendola con schiaffi e pugni in faccia e alla testa. La vittima non ha avuto modo né la forza di difendersi, subendo l’assalto brutale del detenuto. L’aggressione non è degenerata per l’intervento della polizia penitenziaria che ha bloccato l’uomo e trasportato la donna in ospedale, con traumi e tumefazioni al volto e una prognosi di 7 giorni per i traumi e le tumefazioni al volto. I casi di violenza tra detenuti e a danno dei lavoratori in servizio nel carcere di Poggioreale sono in aumento secondo le statistiche riportate dal Sappe, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria che rendiconta un episodio ancora più grave avvenuto due giorni prima dell’aggressione contro l’educatrice. «Due detenuti hanno impugnato delle lamette e minacciato gli altri carcerati, facendo scattare gli allarmi e barricandosi all’interno delle docce vicino al reparto Milano- racconta Emilio Fattorello, segretario del Sappe Campania- si trattava di un siriano e di un egiziano che hanno seminato il panico nell’intero reparto e si è sfiorata la tragedia».
Da tempo i rappresentanti sindacali del comparto denunciano l’insufficienza di organico di poliziotti in servizio a Poggioreale e anche la carenza di strumenti in loro supporto, quali videosorveglianza e accorgimenti che possano facilitare «la vigilanza a porte aperte in un carcere che è stato pensato esattamente per l’opposto» continua Fattorello. 

«Il punto è che la politica e l’amministrazione della casa circondariale vanno verso una gestione aperta delle celle, situazione auspicabile ma con un numero maggiore di poliziotti – si legge nella nota Sappe- a dimostrazione di questo ci sono i casi di autolesionismo e violenza di vario tipo che continuano ad aumentare e verificarsi in maniera sempre più pericolosa». Durante la recente visita del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel carcere di Poggioreale i sindacati del comparto di polizia penitenziaria avevano chiesto un incontro per rappresentare le loro problematiche. «Il ministro non ci ha ricevuto e l’attenzione su di noi viene messa in luce sono quando esplode la violenza fra queste mura», conclude Fattorello. 
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