Ippodromo, 23 verso il licenziamento
il sindaco attacca il ministro Martina

Ippodromo, 23 verso il licenziamento il sindaco attacca il ministro Martina
di Valerio Iuliano
Sabato 23 Settembre 2017, 17:21
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L'ippodromo di Agnano è di nuovo nella bufera. Si profila lo spettro del licenziamento per 23 lavoratori. E la vertenza cominciata un anno fa rientra nel vivo, dopo una tregua durata poco più di sei mesi. Dai primi giorni di agosto 23 dipendenti dell'ippodromo sono stati messi in mobilità dalla società che gestisce la struttura. Una procedura che prelude al licenziamento degli stessi lavoratori e che ha indotto il sindaco de Magistris a rivolgersi al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. La questione dei finanziamenti all'ippodromo - già sollevata nei mesi scorsi, quando si era profilato il taglio di tutti i 77 dipendenti - è al centro della missiva del sindaco.

«La ripartizione delle quote derivanti dai finanziamenti agli ippodromi d'Italia da parte del ministero dell'Agricoltura - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - continua, infatti, a essere ingiusta nei confronti di Agnano, perchè frutto di una procedura che non prende atto del bacino di riferimento, del contributo importante alla definizione dei montepremi, del livello occupazionale notevolmente superiore del nostro ippodromo rispetto agli altri del Paese e conferma criteri legati a logiche discrezionali». Le risorse non sufficienti per la gestione della struttura hanno indotto la società Ippodromi Partenopei a mettere in mobilità 23 dei 77 dipendenti per ridurre il costo del lavoro. Ma le organizzazioni sindacali sono già sul piede di guerra e annunciano il probabile blocco delle corse. «Il triste paradosso - riprende la nota del Comune - è che dinanzi a tanti impegni a cambiare la situazione non ha fatto seguito alcun atto».

Un riferimento alle vicende di gennaio quando l'intervento di Martina evitò il peggio. «Fra pochi giorni - fanno sapere dal Comune, proprietario della struttura - la mobilità si trasformerà in licenziamenti provocando, così, una situazione drammatica per i lavoratori. A fronte di questa emergenza, il sindaco ha chiesto al ministro Martina un incontro per affrontare in modo conclusivo la vicenda dell'Ippodromo di Agnano».

Il tempo stringe per i dipendenti in mobilità. La procedura durerà 75 giorni, dopodiché scatteranno i licenziamenti. «Il mondo dell'ippica - spiega Alessandra Tommasini, segretario generale Slc-Cgil di Napoli - ha subito una serie di tagli ed è un settore che rischia di scomparire. Agnano è il primo ippodromo italiano ed è un'eccellenza da preservare. Abbiamo già aperto un confronto con l'impresa cui abbiamo chiesto di ritirare i licenziamenti e, nello stesso tempo, abbiamo inviato la richiesta di un incontro urgente al ministro Martina per lo sblocco delle risorse destinate ad Agnano».

L'arrivo dei fondi viene invocato da tutti i protagonisti della vertenza. Dalle organizzazioni sindacali arrivano altre stoccate al ministero. «Abbiamo chiesto un incontro da settimane - spiega Massimo Taglialatela, segretario di Uilcom-Uil - e ancora non siamo stati ricevuti. Il fatto che Agnano sia stato penalizzato non può ricadere sui lavoratori. Siamo pronti anche a bloccare le corse e occupare le piste». Sostiene Pierluigi D'Angelo, presidente di Ippodromi partenopei: «Ad Agnano non solo viene negata l'applicazione delle normative in merito alle città metropolitane che invece viene data discrezionalmente ad altri impianti, ma viene anche disatteso l'accordo del 3 febbraio. Nel 2017 non abbiamo percepito un euro, pur avendo organizzato il Lotteria più ricco della storia e dopo che i corrispettivi 2017 erano stati ridotti del 12%. Come possiamo andare avanti?».