Guardia Costiera di Forio d'Ischia, intercettazioni a luci rosse

Guardia Costiera di Forio d'Ischia, intercettazioni a luci rosse
di Massimo Zivelli
Giovedì 14 Aprile 2016, 10:14
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Ischia. Spunta anche l’ombra di un avviato giro di escort e di prostituzione, dalle carte depositate dai magistrati della Procura di Napoli e riguardanti la vicenda – l’ennesima - che scuote l’isola d’Ischia a seguito della denuncia dell’albergatore di Forio che ha “inguaiato” il maresciallo della guardia costiera Giovan Giuseppe Ferrandino e l’ex broker assicurativo, Antonello D’Abundo. Per diversi mesi, i carabinieri della compagnia di Ischia avrebbero tenuto sott’occhio almeno una delle strutture alberghiere e ricettive che fanno capo alla Cast Hotels di Ciro Castiglione.

Gli investigatori dell’Arma sarebbero stati, in quel periodo, a caccia di possibili indizi in ordine al reato di favoreggiamento della prostituzione.
La circostanza emerge dai tabulati delle intercettazioni ambientali disposte dalla Procura e che nella sua ordinanza, il Gip Mariella Montefusco ha evitato di far secretare, confermando così indirettamente che in un determinato periodo, oltre che per gli scarichi delle acque termali, le strutture facenti capo alla società controllata da Ciro Castiglione, sarebbero state attenzionate anche perché in esse si riteneva si organizzassero (non è dato sapere al momento se con, o senza il consenso dei proprietari e gestori) appuntamenti clandestini fra escort provenienti dalla terraferma e i loro clienti isolani e non. Il particolare dalle tinte dichiaratamente a luci rosse emerge da un passaggio delle intercettazioni al vaglio della magistratura napoletana.

E più precisamente, nel colloquio che il noto albergatore svolge in una certa data, avendo come interlocutori il sottufficiale della capitaneria di porto e l’intermediario Antonello D’Abundo. In quella circostanza, al Castiglione che pone domande tese a sapere il perché ci siano continui controlli sulle sue strutture, il Ferrandino risponde facendo capire che i carabinieri stanno tenendo d’occhio alcuni alberghi del gruppo, avendo notato un andirivieni di persone che sarebbero risultate essere non propriamente dei turisti e l’alternarsi – per periodi varianti da una settimana a dieci giorni – di donne di varia nazionalità sospettate di essere dedite alla prostituzione. 

A queste considerazioni il Castiglione – che nel frattempo stava registrando il colloquio per incastrare il suo presunto concussore – risponde con toni meravigliati e con una risata tesa a sdrammatizzare i toni della rivelazione, ma non aggiunge altri particolari all’avvertimento lanciatogli dal militare della guardia costiera. È il 10 dicembre 2015, quando il Castiglione registra la conversazione a tre (presenti anche il Ferrandino ed il D’Abundo) nella quale si affronta il tema di taluni controlli effettuati anche dai carabinieri. Dalla trascrizione citata nell’ordinanza del Gip, emerge in tutta chiarezza che i carabinieri sono a caccia di prove circa il presunto giro di prostituzione all’interno dell’albergo. Semplice supposizione del Ferrandino? I controlli predisposti dai carabinieri in relazione agli episodi ed alle situazioni citate, non rappresentano certamente una novità a Ischia, considerato che nel recente passato, soprattutto ad opera della polizia, sono state portate avanti indagini che hanno consentito di far emergere episodi denunciati poi in ordine ai reati di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione, a carico di gestori di strutture ricettive o di affittuari di case e villini, che pur di arrotondare i propri guadagni avevano coscientemente ceduto locali o interi appartamenti alle escort provenienti dalla terraferma, per svolgere la propria attività. Affitti temporanei – massimo una quindicina di giorni - a tariffe ovviamente più consistenti rispetto a quelle correnti.
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