Gli abitanti di Soccavo in piazza
contro l'installazione del ripetitore

Napoli - Via Giustiniano, la protesta dei cittadini contro l'installazione del ripetitore telefonico
Napoli - Via Giustiniano, la protesta dei cittadini contro l'installazione del ripetitore telefonico
di Eduardo Improta
Mercoledì 20 Settembre 2017, 11:02 - Ultimo agg. 11:03
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I cittadini di Via Giustiniano nel quartiere di Soccavo già dalle prime ore di questa mattina sono scesi in strada per protestare contro l’installazione di nuovi ripetitori per la telefonia mobile nel parco Primavera, una zona ad alta densità abitativa con centinaia di bambini e persone anziane.
«Stamattina ci siamo svegliati ed abbiamo trovato una bella gru – dice Luigi Mercogliano, presidente del movimento “Noi per la famiglia” - con centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa a protezione di chi ci sta per mettere in testa un bel ripetitore, tra i più potenti e potenzialmente dannosi per la salute sul mercato, sulle nostre teste. E la cosa bella è che a protestare per questo ennesimo attentato alla nostra salute ed a quella dei nostri figli si sono viste soltanto le persone per bene del quartiere, mentre il Sindaco de Magistris e i suoi assessori hanno dato parere favorevole con il loro "nulla osta" a che la salute pubblica sia ulteriormente compromessa».
 
 

«L'agenzia Italiana per la ricerca sul Cancro (AIRC) – dice Pina Tommasielli, di medici per l’ambiente - classifica le onde elettromagnetiche ad alta intensità a livello di rischio 2B cioè potenzialmente cancerogene. E' evidente che un nesso di causalità tra incidenza di tumori e onde elettromagnetiche non è stato ancora scientificamente dimostrato ma secondo un principio sancito nella carta di Maastricht, in questi casi vige il principio di cautela: nel dubbio in un'area altamente urbanizzata limitrofa a scuole e ospedali non è opportuno, inserire ulteriori elementi (anche solo) potenzialmente nocivi, Le misurazioni eseguite dall’Arpac fatte prima dell’istallazione sembrano indurre all'ottimismo per l’attuale basso livello di campi magnetici in quella zona, salvo poi a rimandare la valutazione ad un 'altra misurazione a installazione avvenuta.


A questo bisogna aggiungere che gli eventuali danni alla salute sarebbero valutabili negli anni. E' qui che si snoda la parte più tragica di un film visto già troppe volte: popolazioni abbandonate senza monitoraggi ambientali e sanitari, come se non bastasse, ulteriormente penalizzate da una bassa accessibilità alle cure a causa dei livelli essenziali di assistenza più bassi d 'Italia. Per tutto questo noi medici per l'Ambiente (ISDE- sez. Napoli) siamo accanto a questi cittadini e sosterremo con convinzione la loro giusta lotta!».
La nostra lotta contro l’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche – dice una donna, madre di due bambine - che può creare danni alla salute non finisce questa mattina.
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