La sicurezza a Napoli, forum in diretta al Mattino con il ministro Angelino Alfano. «L'età punibile va abbassata. La videosorveglianza sta funzionando»

La sicurezza a Napoli, forum in diretta al Mattino con il ministro Angelino Alfano. «L'età punibile va abbassata. La videosorveglianza sta funzionando»
Giovedì 4 Febbraio 2016, 16:27 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 08:20
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Forum alla Sala Siani del Mattino con il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il ministro è stato intervistato dal direttore Alessandro Barbano e dalla redazione del Mattino.



Alfano ha fatto il punto della giornata dopo la riunione in Prefettura con il Comitato per l'ordine e la sicurezza a Napoli e in Campania. 
«Per Napoli è stata una bella giornata. Abbiamo lavorato bene con magistrati e forze dell'ordine. Nella scorsa mia visita, il 29 settembre, era emerso il fatto che serviva un rafforzamento degli organici. Sia in quantità che in qualità. Bene, posso dire che rispetto ad allora, il totale delle unità è di 440 uomini in più. 74 unità, come ci era stato chiesto, sono arrivati nei reparti investigativi, per dare forza alle indagini. Si è avvertito che ci siamo mossi e siamo stati seri e concreti». 

Alfano si è soffermato anche sulla guerra di camorra. «Napoli è in controtendenza. Il 2015 in Italia è stato l'anno, da quando vengono raccolti i dati, con il minor numero di omicidi. A Napoli, invece, è un dato in controtendenza. C'è stata e c'è una guerra di camorra, creata a onor del vero, però, anche dal vuoto di potere nei clan dopo gli arresti».

Il ministro ha elencato  alcuni risultati ottenuti dalle forze dell'ordine. «Abbiamo controllato in un anno 54.324 persone con decine di arresti. A Napoli abbiamo problemi drammatici e risultati straordinari. Basta pensare che in tre quartieri, Forcella, Sanità e Quartieri Spagnoli, sono state arrestate 180 persone su ordinanze di custodia cautelare. Abbiamo tre generazioni di Gionta in galera, così come in cella sono Zagaria e Schiavone. Il problema, e questo lo hanno detto anche i magistrati più preparati, che il vuoto di potere è stato occupato da generazioni giovani e violente. Gli omicidi arrivano anche per le guerre tra clan rette da ventenni. E allora dico, senza ipocrisie: l'età punibile va abbassata. I 16 anni di oggi non sono quelli di una volta. Adesso si commettono più delitti in quella fascia d'età, con la piena consapevolezza di commetterli». 

Altra questione importante sul tappeto, la videosorveglianza. Il ministro ha fornito risultati importanti. «I magistrati mi hanno detto che ben tre omicidi sono stati scoperti grazie alle videocamere. E allora posso dire che oggi le telecamere del Piano operativo nazionale 2000-2006 funzionanti sono passate dall'8% al 58%.  In linea con l'aumento degli altri sistemi di videosorveglianza, quelli del Piano sicurezza Campania e del Comune di Napoli. Posso aggiungere che il totale di apparecchi funzionanti sono 442 su 622. Prima non era così. Siamo passati dal 13% al 64 per cento. Vuol dire che si sono accese le luci a Napoli. E al più entro l'estate, arriveremo al 100%. Abbiamo un accordo con la Regione per i quartieri meno controllati, ci saranno telecamere anche lì».

Altro punto all'ordine del giorno della visita di Alfano, terra dei fuochi e insediamento Rom a Giugliano. «Qui abbiamo un progetto serio e ambizioso che può diventare un modello nazionale. Anche ora parlo senza ipocrisie: chi vuole integrarsi ci trova a braccia aperte. Contro chi rifiuta, ci deve essere il pugno duro dello Stato: se sussiste la legge, devono scattare le espulsioni». Un passaggio anche sulla Terra dei Fuochi. «Anche qui devo dire la verità. Dal 2012 a oggi il numero di roghi tossici è calato del 41%. Abbiamo messo in campo uno sforzo consistente. In provincia di Napoli, gli effettivi di polizia sono 2195 unità. Più 400 militari, di cui cento dedicati solo alla Terra dei fuochi».

Un tema che sta dividendo l'Italia è quello delle unioni civili e delle adozioni. «Non è mio costume, metodo, stile né è tatticamente giusto fare minacce, ma sicuramente ci sarebbero dei traumi», così il leader Ncd risponde a una domanda sulle conseguenze politiche di un voto Pd-M5S a favore della stepchild adoption. «È traumatico votare un provvedimento così divisivo con il sostegno dei Cinque stelle. Lavoreremo per far capire al Parlamento che, seguendo la propria coscienza, è bene anche per le istituzioni non dividere così tanto il Paese». 
«Non è buonsenso da parte del Pd» insistere sul tema delle adozioni all'interno del provvedimento sulle unioni civili, ha sottolineato anche Alfano. «Se il Pd può ottenere una legge largamente condivisa che porta più diritti, che interesse ha a farne una sulle adozioni? Con una sorta di gioco degli specchi, la legge nata sulle unioni civili sembra diventata quella sulle adozioni. Allora si stralci questa norma e si faccia un provvedimento specifico sulle adozioni, rafforzando tutto quello che di debole c'è. Ci sforzeremo fino all'ultimo di istante spiegare al Pd che è un pessimo affare andar dietro a una tesi per cui le adozioni sono il punto centrale della legge». «La famiglia è quella composta da uomo e donna. Siamo assolutamente a favore di maggiori diritti per i soggetti, anche dello stesso sesso, in una coppia, ma diciamo assolutamente no alla equiparazione al matrimonio da cui discendono le adozioni», ha concluso Alfano.

Passaggio politico obbligato sulle prossime elezioni. Si vota a Napoli oltre che in altri grossi Comuni come Milano e Roma. Nel capoluogo campano, Ncd, il partito del ministro, non ha ancora espresso una posizione. «Si vota tra quattro mesi - ricorda Alfano - abbiamo il tempo per riunirci e decidere. In tutte le città possiamo presentare candidati autonomi e anche in grado vincere. Noi sino a ora non abbiamo fatto accordi con nessuno, da nessuna parte. Anche a Napoli faremo le nostre valutazioni e decideremo».

Ultima questione, la sicurezza negli stati, di stretta attualità dopo la sospensione di Lazio-Napoli ieri sera per i cori razzisti contro Koulibaly e contro i napoletani. «Ho proposto e fatto approvare un decreto contro la violenza negli stadi. In verità i risultati si vedono più nei campionati maggiori che in quelli minori. Abbiamo istituito un osservatorio che monitora le partite di tutti i campionati. Vogliamo restituire il pallone alle famiglie. Non possiamo accettare all'interno degli stadi teppisti che si travestono da tifosi. così come non possiamo accettare cori razzisti e inni che, scusate il gioco di parole, inneggiano alla violenza. La chiusura curve è un provvedimento doloroso ma necessario. Sono contento del nostro decreto, non siamo al top ma le cose vanno meglio. Incidenti e feriti, tra tifosi e forze dell'ordine, sono diminuiti. È un segnale forte e chiaro di disincentivo verso la violenza da parte dello Stato». 

 

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