Asl Napoli 3 Sud, la super Tac
bloccata da esami «clandestini»

Asl Napoli 3 Sud, la super Tac bloccata da esami «clandestini»
Giovedì 19 Gennaio 2017, 09:01
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Era una coda, un groviglio di dati, file e immagini, a imballare il sistema informatico della nuovissima Tac in dotazione (dagli inizi di gennaio) dell'ospedale Maresca di Torre del Greco. Dati privi di certificato, non validati dal sofisticato software della macchina, e dunque non attribuibili a nessun paziente ricoverato in ospedale né riconducibili a malati passati per l'accettazione degli ambulatori o del pronto soccorso. Una matassa fatta di bit che continuava a girare all'infinito nel sistema informatico del server del Maresca senza trovare via d'uscita. A spiegare le origini della falla in cui si era impantanato il collegamento in teleradiologia tra il Maresca e il presidio ospedaliero di Boscotrecase è stata una squadra di cinque esperti informatici dell'ufficio tecnico spediti ieri mattina a Torre del Greco dal manager della Asl Napoli 3 Sud Antonietta Costantini. Obiettivo della missione fare luce sui disservizi tecnici segnalati nei giorni scorsi da operatori e pazienti, e ripresi dal nostro giornale, sorti in concomitanza con l'utilizzo intensivo della nuova Tac in appoggio al pronto soccorso.

Il nuovo tomografo del Maresca, installato a dicembre, è entrato in funzione agli inizi di gennaio servendo le funzioni dell'ospedale ma anche del territorio. Dopo i primi giorni di attività il primario di Radiologia ne ha esteso l'utilizzo a sostegno del pronto soccorso. Per sopperire alle carenze di personale, allo smonto dell'unico radiologo di turno dal lunedì al venerdì, dalle 8 del mattino alle ore 14, è entrato in funzione un sistema di teleradiologia con Boscotrecase dove è presente una guardia specialistica h 24. Un sistema, tuttavia, andato subito in tilt. Ore e ore di attesa per l'invio dei file tanto che nei giorni scorsi, in 24 ore di attività, su nove esami praticati ne sono stati letti e refertati solo due.

«Abbiamo scoperto - avverte Costantini - che il macchinario del Maresca conservava in memoria, senza potersene liberare, una gran quantità di dati che, essendo privi dei codici di accettazione, non potevano essere processati dal sistema né scaricati o inviati. Ciò ha creato un imbuto in cui con estrema lentezza si riuscivano a incanalare le immagini da refertare in teletrasmissione. I tecnici, per pulire la memoria, hanno dovuto cancellare tutto e resettare il sistema».

Sulle origini di quella massa di dati informi, e soprattutto anonimi, che hanno mandato in «palla» il sistema operativo della superTac del Maresca, per ora si fanno solo ipotesi. Potrebbe essersi trattato di scorie informatiche accumulate durante le fasi di avvio e di collaudo. Ma c'è anche la possibilità che qualcuno, all'interno dell'ospedale, abbia utilizzato la Tac del Maresca per eseguire esami di favore ad amici e parenti bypassando ricette, prenotazioni, liste di attesa, pagamento dei ticket aggirando i paletti dell'ufficio accettazione. In questo caso la frode (solo ipotizzata e tutta da dimostrare) sarebbe emersa proprio grazie al fatto che l'innovativa Tac del Maresca è programmata per funzionare solo sulla scorta dei dati certificati da una rigorosa procedura informatica che garantisce la privacy dei pazienti.

«Allo stato non posso esprimermi su questo aspetto spiega il manager ma è certo che se dovesse verificarsi ancora una situazione del genere sarei costretta a sporgere denuncia ai carabinieri». Il sopralluogo tecnico disposto da Costantini è inoltre servito a verificare l'inadeguatezza dei computer in dotazione al Maresca e a installare pc più performanti dotati di memoria e sistemi operativi capaci di dialogare in maniera più fluida sia con la Tac sia con i terminali di Boscotrecase.

E nuovi computer, di più recente concezione, sono stati installati a Nola in vista dell'inaugurazione della nuova rianimazione programmata il 31 gennaio. I pc serviranno anche a supportare le attività dell'emodinamica del Santa Maria della Pietà che con l'arrivo, dato per imminente, di 4 nuovi specialisti, allungherà le funzioni a 12 e poi a 24 ore assicurando le angioplastiche, in caso di infarto, che oggi è possibile praticare solo a mezzo servizio.
e.m.