Lady Cnn e il tentativo di rapina
un basista ha avvertito i banditi

Lady Cnn e il tentativo di rapina un basista ha avvertito i banditi
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 1 Luglio 2016, 14:30
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 L'ha minacciata, poi l'ha offesa con un'espressione pronunciata in napoletano, di quelle che una cittadina italo-americana non riuscirà mai a ripetere, pur avendone colto il significato. Lei, la turista americana aggredita lunedì scorso lungo via Marina, e il bandito, uno dei rapinatori in agguato lungo la principale via d'accesso al centro cittadino. C'è un video a disposizione della polizia, c'è un filmato che riproduce al centro della scena cosa è realmente accaduto nei pressi di una pompa di benzina, dove la ex diplomatica statunitense ha ingaggiato un tira e molla per difendere l'orologio da polso. Ma proviamo a descrivere le immagini, a partire da un dato assodato: i due rapinatori non avevano notato l'arrivo della preda, della donna che viaggiava su una Porsche Carrera decapottabile, ma sono stati avvertiti tramite una telefonata.

Erano in agguato, in attesa della telefonata, della soffiata giusta. Anche in questa cosa, il quadro investigativo si amplia, si fa più complesso e decisamente fluido: c'è un basista, un palo, insomma qualcuno che ha avvertito i malviventi dell'arrivo della turista. È un dato di fatto che emerge dalla posizione dei due rapinatori, che non erano in strada, ma seduti sullo scooter all'ombra, sul marciapiede. Una posizione dalla quale non avrebbero mai potuto tenere sotto controllo il traffico lungo via Marina. Ricevono una telefonata, si posizionano in sella e schizzano sullo scooter, fino a raggiungere l'auto che nel frattempo sta ultimando il pieno di carburante. È un punto centrale, questo, tanto che sul benzinaio ci sono indagini in corso: è accusato di favoreggiamento, perché avrebbe assunto un atteggiamento omertoso, omissivo, in ogni caso poco trasparente.

Giusto il tempo di saldare il conto con il benzinaio, che arrivano i due rapinatori: uno dei due punta al Patek Philippe, mette le mani al polso della donna convinto di aver gioco facile, fino a trovare una resistenza inaspettata. Attimi infiniti, la donna riesce a parare il colpo, resiste, viene graffiata al braccio, ma resiste, sempre con la mano che copre l'orologio, che riesce ad impedire lo scippo. Un colpo fallito, resta il tempo per uno sguardo fisso e una parola offensiva verso la turista appena arrivata in città. Il resto è storia in gran parte nota, con la lettera aperta al sindaco Luigi De Magistris tramite il sito Fanpage, dove collabora il giornalista che aveva invitato a Napoli Angela Turner. Architetto, per dieci anni console italiano ad Atlanta, nuora del manager della Cnn, la donna denuncia tutto alla polizia. Qui, negli uffici di via Medina, trova terreno fertile, come la donna ribadisce nel proprio scritto, a proposito dell'accoglienza e della collaborazione che le vengono riservate dagli uomini dell'Upg, sotto il coordinamento del dirigente Michele Spina. Il resto è storia di un'inchiesta spedita, giunta probabilmente a una svolta: c'è un identikit abbastanza preciso, grazie alle immagini del video acquisito agli atti e ai particolari indicati anche in almeno due occasioni dalla stessa turista. Un quadro abbastanza convincente, sul quale lavorano anche gli uomini della Mobile, in una vicenda coordinata dalla Procura di Napoli. Indagine per tentata rapina, c'è l'ipotesi di un colpo tutt'altro che estemporaneo: un raid messo a segno in un copione più o meno definito. C'è un basista, due rapinatori che sono fermi sul marciapiede, la soffiata che mette in moto l'aggressione. Che, se fosse finita bene, avrebbe avuto un epilogo chiaro: i due rapinatori potevano contare su appoggi logistici e protezione, in un basso o in un sottoscala dello spaccato metropolitano che va da Gianturco al rione Mercato.

Nessuna improvvisazione, né colpi di testa, come hanno dimostrato i due aggressori della turista americana. Un sistema che va avanti da anni e che viene controllato dai clan della zona: la manodopera criminale si forma in questo modo, mentre i circuiti della ricettazione consentono collegamenti tra Napoli e i principali mercati internazionali. Accade anche in altri contesti cittadini, come emerge da una semplice ricognizione dei mattinali di polizia e carabinieri. Qualche giorno fa è toccato a una turista di nazionalità greca, residente a Roma, subire un'aggressione che si è conclusa con lo scippo dell'orologio Rolex che aveva al polso. È accaduto in pieno giorno, nella centralissima via Chiaia, altra zona di caccia per quelli che calano dai Quartieri Spagnoli: anche in questo caso c'è un riconoscimento, si scava negli archivi di polizia. Sarà difficile recuperare la refurtiva, si trattava di un esemplare di 35mila euro, probabilmente già piazzato nei circuiti della ricettazione. Canali che conducono in Svizzera o a Monaco di Baviera, dove - due volte l'anno - si tengono fiere degli orologi, e vengono smerciati (in modo legale senza garanzia o referenze) anche i pezzi scippati a Napoli al turista o all'uomo d'affari di turno.
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