Marano Torna in libertà Luigi Esposito
«mente finanziaria» dei Nuvoletta

Marano Torna in libertà Luigi Esposito «mente finanziaria» dei Nuvoletta
di Ferdinando Bocchetti
Domenica 13 Agosto 2017, 12:18 - Ultimo agg. 12:59
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MARANO. Tornerà in libertà domani Luigi Esposito, alias 'o Celeste, la mente finanziaria del clan Nuvoletta. Sarà libero dopo nove anni di reclusione uno degli esponenti di primo piano della fazione malavitosa che ha spadroneggiato, a Marano, per circa un trentennio e che aveva, nel periodo a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, allacciato solidi legami con mafiosi del calibro di Totò Riina e Giovanni Brusca. Esposito, uno dei più stretti collaboratori di Angelo Nuvoletta, defunto boss morto qualche anno fa nel carcere di Parma, ha scontato la condanna a nove anni per associazione mafiosa e traffico di droga. Quando fu arrestato (era il novembre del 2009) figurava nella lista dei trenta ricercati più pericolosi d'Italia.

Era latitante dal 2003 quando fu stanato in una villetta di via Orazio, nel cuore della Napoli-bene. Viveva sotto falso nome e fu arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale. Nel villino di via Orazio, dove si era nascosto per anni, conduceva una vita da tranquillo borghese, in un'abitazione lussuosa e circondata da professionisti. Si faceva chiamare Fabrizio Caliendo e una parrucca brizzolata ne ringiovaniva l'aspetto. Ma chi è l'uomo che nelle prossime ore tornerà, seppur da sorvegliato speciale, nella sua città d'origine? Un criminale cresciuto a suon di racket, rapine e divenuto, col passare degli anni, un trafficante di stupefacenti di primissimo livello.

Per conto dei Nuvoletta, secondo quanto accertato dai magistrati, Luigi Esposito aveva promosso anche un'imponente operazione immobiliare all'estero: la realizzazione di un villaggio turistico a Tenerife, in Spagna. Business milionari orchestrati con i suoi cugini, esponenti del gruppo Orlando, e legami solidissimi instaurati con Armando Del Core, Gaetano Iacolare e Luigi Baccante, tutti condannati in via definitiva per l'omicidio del giornalista del Mattino Giancarlo Siani.  
 
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