Marinai dispersi, i palombari solo fra una settimana

Marinai dispersi, i palombari solo fra una settimana
di Francesca Mari
Giovedì 28 Aprile 2016, 11:50
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Ercolano. Marinai dispersi al largo di Gaeta: domani un'altra ispezione subacquea del relitto con un robot della Capitaneria. Ma per la nave della Marina Militare, con la squadra speciale abilitata a scendere fino in fondo, bisognerà aspettare fino a metà maggio. «Nella giornata di domani - fanno sapere dalla direzione marittima del Lazio, al comando delle operazioni - grazie al miglioramento delle condizioni meteorologiche, che dovrebbero garantire l'attenuazione dello stato del mare nonché una migliore visibilità, verrà nuovamente calato in mare un ROV (Remoted Operated Vheicle), al fine di poter ispezionare il relitto del Rosinella».

Dopo giorni di stallo delle operazioni di ispezione sottomarina del peschereccio arenato a 62 metri di profondità a 7 miglia da Punta Stendardo, un robot, manovrato a bordo delle motovedette della Guardia Costiera, scenderà fino al relitto e visibilità e condizioni meteo-marine permettendo, cercherà un varco per entrare. È necessario ispezionare il natante all'interno per capire se vi siano rimasti intrappolati i corpi del comandante Giulio Oliviero e dei due marinai Khalifa e Saifeddine Saffi di cui non si ha più alcuna notizia dalla notte del 20 aprile. Sebbene in questi giorni le operazioni di ricerca dei dispersi siano proseguite con la perlustrazione superficiale, attraverso motovedette, dell'area compresa tra San Felice al Circeo, Mondragone e Ventotene, è da venerdì scorso che non si sono svolte ispezioni sul fondale. I sommozzatori della Guardia Costiera non possono scendere oltre i 40 metri: occorrono i palombari, abilitati a superare i 60 metri. Ma i palombari, attesi già da una settimana, arrivano solo con la nave della Marina Militare e, a quanto pare, non prestissimo. «È stata confermata - proseguono dalla direzione marittima del Lazio - la disponibilità all'impiego dei palombari della Marina Militare che, con le proprie attrezzature specialistiche imbarcate su un'unità della Forza Armata, effettueranno un'approfondita ispezione al relitto attorno alla metà del mese di maggio».Attese, intoppi burocratici e, nondimeno, disponibilità economiche che rendono strazianti questi giorni per le famiglie dei dispersi che ancora non conoscono la sorte dei propri cari. Ieri la famiglia Oliviero, affidatasi ad un avvocato, è stata ricevuta dal pm Francesco Cerullo della Procura di Cassino che ha aperto un'inchiesta sul caso.

La moglie di Oliviero, Rosa Imperato, vuole conoscere i tempi di intervento della Marina: spera ancora che suo marito sia vivo e solo l'immersione dei palombari può fare chiarezza su cosa ci sia nella barca. «Bisogna recuperare al più presto il relitto - dice il pescatore Biagio De Simone, vicinissimo alla famiglia - e noi facciamo appello al Ministero e a tutte le autorità competenti. Non si deve perdere tempo, se ci sono dei corpi là sotto devono essere consegnati alle proprie famiglie». Il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, continua a mantenere i rapporti con i familiari e a rassicurarli che l'amministrazione non abbassa la guardia. Tensione anche a Mallouleche, comune della Tunisia dove vive la moglie di Khalifa e gli altri sei figli e fratelli di Saifeddine. La famiglia dei due marinai tunisini, padre e figlio, è in contatto con il Consolato e con Mongi Sassi, cugino di Khalifa che vive in Italia tra Rimini e Napoli. «Tutta la comunità tunisina qui a Napoli - ha detto Mongi - prega per i nostri fratelli dispersi. Come una grande famiglia cerchiamo di trasmettere forza a quella povera donna, ora in stato di shock, per la vicenda che ha coinvolto suo marito e suo figlio. Ci ho parlato pochi minuti fa al telefono, non fa altro, da giorni, che chiedere di Saif, del suo piccolo Saif».
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