Mercadante, salta l’accordo
con la Città metropolitana

Mercadante, salta l’accordo con la Città metropolitana
di Davide Cerbone
Venerdì 23 Giugno 2017, 09:36 - Ultimo agg. 09:37
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L’equilibrio instabile dello Stabile si assesta lentamente. Un passo alla volta, il Cda si districa tra le prescrizioni dei Vigili del Fuoco, i tempi stretti e le difficoltà di cassa, per riportare il Teatro fuori dalle sabbie mobili della precarietà. Il che significa, in poche parole, rendere una volta per tutte sicuro e agibile il Mercadante, chiuso con un blitz della polizia giudiziaria un venerdì sera di fine marzo per via dell’inadeguatezza del sistema antincendio del palcoscenico.

Una tegola improvvisa che ha perfino fatto vacillare la sudata qualifica di Teatro Nazionale. Ora, scemata la grande paura, il cammino sembra essere in discesa, ma non per questo privo di ostacoli. Sarà comunque una corsa contro il tempo quella che il Consiglio di amministrazione dello Stabile, riunitosi ieri pomeriggio, dovrà affrontare per ritrovare la consonanza con un nome che oggi sembra più che altro un auspicio.

«Abbiamo deliberato una prima tranche per l’acquisizione degli sprinkler, il sistema automatico di estinzione a pioggia che è parte essenziale dell’impianto antincendio. Le altre questioni abbiamo dovuto rinviarle per un problema relativo al numero legale: ci rivedremo nei prossimi giorni». Ma a dettare il ritmo c’è una scadenza: tra meno di una settimana, il 29 giugno, verrà presentato il cartellone della stagione 2017-2018. Un appuntamento al quale lo Stabile vorrebbe presentarsi con le idee più chiare.

«Il 29 c’è anche un’assemblea dei soci: prima di quella data, ci aggiorneremo per definire il cronoprogramma in modo più dettagliato, avviando la manifestazione di interesse per le opere di adeguamento e nominando il direttore dei lavori», conferma Patroni Griffi. Mentre lo Stabile trasloca per un mese a Pompei, dunque, a Napoli si lavora per riaprire il Mercadante in tempo per la nuova stagione e, naturalmente, con tutte le certificazioni definitive necessarie.

Per ingranare la quinta, si era valutata in un primo momento una soluzione che avrebbe snellito spese e procedure: incaricare con un affidamento diretto la Armena, impresa edile convenzionata con la Città metropolitana.
Una scorciatoia tuttavia impraticabile: Armena, infatti, può intervenire soltanto sugli immobili della Città metropolitana. Il Mercadante, invece, è del Comune, che dovrebbe dunque accollarsi l’intera spesa. «Sul piano tecnico-giuridico l’affidamento alla ditta della Città metropolitana non si può fare - spiega Patroni Griffi -. Procederemo ad un normale avviso pubblico, per affidare i lavori serviranno due o tre settimane. Sono sicuro che ce la faremo, ma una cosa è certa: bisognerà lavorare anche ad agosto».
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