Messa nel Duomo di Napoli, il cardinale Sepe: «Bisogna fermare la strage di innocenti»

Messa nel Duomo di Napoli, il cardinale Sepe: «Bisogna fermare la strage di innocenti»
di Gennaro Di Biase
Sabato 21 Novembre 2015, 01:02 - Ultimo agg. 3 Novembre, 21:42
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Tutti uniti contro il male. In tanti hanno risposto all'appello lanciato dai sacerdoti dei quartieri difficili partenopei, che hanno organizzato una messa per le vittime della violenza al Duomo.

Circa 300 i fedeli e grande adesione dei sacerdoti. Il messaggio comune: riscattare Napoli dalla violenza che ha portato 48 morti negli ultimi mesi. Presenti alla celebrazione anche 11 detenuti del carcere di Poggioreale.

Nel Duomo il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città, ha concelebrato una messa contro ogni forma di violenza e ha invitato a pregare «per tutte le vittime innocenti». Con lui, sull'altare, i parroci di frontiera, quelli delle chiese nei quartieri a rischio, sono i preti di Barra, Forcella, Ponticelli, Quartieri Spagnoli, Rione Sanità, San Giovanni a Teduccio, Scampia, Secondigliano.

La Chiesa chiama in piazza, il prossimo 5 dicembre, per chiedere a gran voce di rifiutare, rinnegare qualsiasi forma di violenza.

«Bisogna fermare la strage di innocenti che sparge di sangue le nostre strade» ha detto l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe durante l'omelia. Poi Sepe ha lanciato un appello ai baby boss: «Fate un passo indietro - e aggiunge - Cambiare non è vigliaccheria, ma richiede forza di volontà ed eroismo di decisione». In occasione della messa concelebrata con i parroci delle chiese dei quartieri a rischio, il presule si è rivolto ai ragazzi. «Arrendetevi e, finché siete in tempo, tornate sulla strada del bene».

Infine Sepe si è rivolto alle mamme dei camorristi:

«Alle mamme dico di stare vicine ai propri figli: non lasciateli soli, non lo abbandonate in compagnia di cattivi contatti». Parole che sono rivolte, come ha spiegato il cardinale, anche a «tutti coloro che si sono messi sulla cattiva strada e che per un motivo o per un altro, purtroppo, seguono questo esercito del male che si è costituito».

Sepe ha esortato quindi le mamme a non lasciare che i loro figli «consumino il loro tempo per strada». «Amateli e curateli come sa fare un genitore - ha detto - Soprattutto indirizzateli verso le istituzioni, la Chiesa, la scuola, dove i ragazzi possono trovare un luogo di sicurezza per la loro gioventù».

«Le baby gang sono uno sbandamento dei valori, la rinuncia a quello che è la propria dignità». Una rinuncia «a quello che è il bene anche degli altri, con il pericolo reale che primo poi si rimane vittime di quella guerra, di quella tensione che si provoca negli altri quando si partecipa a tutta questa violenza terribile che insanguina le nostre strade».

«È un po' tutta la società che si è inquinata - sottolinea - attraverso questo mettersi insieme del male che poi causa queste sofferenze».

«Presentatevi a Cristo, senza clamore, ma con cuore dolente» ha aggiunto Sepe. «Comportatevi da uomini liberi - dice - deponete le armi della violenza. La vostra non sarebbe una resa, ma la vittoria sul male». «A chi ha scelto la strada della delinquenza e della criminalità voglio dire - ha sottolineato - lasciate la strada della perdizione. Pensate ai vostri cari, che spesso pagano un prezzo troppo alto per colpa vostra».

«Ai giovani che, per rincorrere farsi idoli, dimostrare forza e potenza, per brama di denaro - aggiunge - stanno sprecando gli anni più belli della propria esistenza, dico con cuore di padre: 'siete ancora in tempo per cambiare, la strada imboccata e' senza futuro, rischiate di essere uccisi e con voi, magari senza alcuna colpa, anche i vostri familiari».

«Continuare a fare ogni sforzo e a mettere in campo ogni tentativo». È quanto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, chiede alle autorità istituzionali. Uno sforzo «atto a dare sicurezza e serenità ai nostri cittadini, soprattutto in quei territori - conclude - Che presentano particolari criticità di ordine pubblico».