Monica Sarnelli: «Non sono un’eroina. E ora ho paura per i miei figli»

Monica Sarnelli: «Non sono un’eroina. E ora ho paura per i miei figli»
Giovedì 24 Settembre 2015, 08:56 - Ultimo agg. 09:04
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Se Sal Da Vinci nell’affaire Mariano fa la parte del cattivo, a Monica Sarnelli nella stessa indagine degli inquirenti tocca il ruolo dell’eroina. Ma anche la voce di «Un posto al sole» rifiuta ogni semplificazione: «Difendo il mio amico Sal. Chi canta non chiede il certificato antimafia agli spettatori, e poi la musica è di tutti, belli e brutti, buoni e cattivi, ricchi e poveri. Quando finiamo per esibirci in un carcere nessuno si meraviglia, anzi ci fanno i complimenti per l’atto di solidarietà.



Se, per puro caso, com’è successo a lui, e magari anche a me, sempre senza accorgermene, facciamo spettacolo a un matrimonio di un malamente allora.. apriti cielo! Non sarà una forma di ipocrisia grave? Non sarebbe meglio sfidare davvero il crimine organizzato, ormai sempre più peraltro complice della presunta Napoli bene, ormai sempre più ramificato al Nord e all’estero? Davvero qualcuno pensa che il pericolo pubblico siano un pugno di cantanti, neomelodici e non? E non l’abbraccia tra borghesia, imprenditoria e malaffare?».



Eppure non deve essere piacevole intonare «Indifferentemente» per un boss: «È vero, io ne sarei spaventata, scapperei a gambe levate, non mi farei trovare per settimane. Per questo, se qualcuno del Sistema ha voluto in passato farmi cantare per lui, mi avrà cercato nella maniera più pulita possibile, mi avrà fatto ingaggiare da facce rassicuranti, avrà lavorato di sponda».



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