Ennesimo episodio di violenza durante la movida domenicale. Ieri sera a Ponticelli un ragazzo di 16 anni, originario di Casalnuovo, è stato accoltellato a un fianco in seguito a una lite scoppiata con alcuni coetanei. A quanto si è appreso, sembra che all'origine del litigio ci sia stato il diniego, da parte della vittima, di offrire una sigaretta ad alcuni ragazzi incontrati casualmente. Il ragazzo è stato soccorso ed è ora ricoverato a Villa Betania: a detta dei medici le condizioni non sono gravi. Sull'episodio, in ogni caso, sono in corso indagini.
Intanto ieri Giovanni Guarino avrebbe compiuto 19 anni. Un giorno da festeggiare con parenti e amici. Le stesse persone che nel pomeriggio hanno gremito piazza Santa Croce, a Torre del Greco, per ricordare quel giovane pieno di vita a cui la vita è stata sottratta in un modo inaccettabile.
A organizzare il corteo, che ha attraversato le strade del centro prima di concludersi sempre a Santa Croce, l'associazione Marittimi per il futuro, con in prima linea il presidente Vincenzo Accardo: «Come ci è già capitato in passato con la famiglia di Marianna Mennella, uccisa per mano dell'ex marito, e per le vittime del ponte Morandi, abbiamo voluto ricordare un altro figlio di questa città troppo precocemente e violentemente volato al cielo». Lungo via Noto i partecipanti alla fiaccolata hanno gridato la richiesta di giustizia, a via Roma hanno rivolto il loro augurio a Giovanni: «Servono pene severe - prosegue Accardo - chi scende di casa con un coltello deve essere considerato alla stregua di chi gira con la pistola». Presenti anche le istituzioni: il sindaco Giovanni Palomba è rimasto nella pancia del corteo, accompagnato dal presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio e dall'assessore Giuseppe Speranza: «Vedere tanti ragazzi - afferma il primo cittadino - fa capire quanto questa ferita sia ancora sanguinante. È un monito per comprendere che non è con la violenza che si possono risolvere le cose». Per l'amministrazione comunale di Ercolano è intervenuto il consigliere Nello Iacomino: «Tragedie del genere non hanno confini. Sono episodi che sconvolgono ognuno di noi, specie chi ha figli giovani: abbiamo voluto dimostrare vicinanza alla comunità torrese». A fine manifestazione momento di preghiera con il parroco don Giosuè Lombardo: «Abbiamo ancora una volta voluto ricordare le parole contenute nel messaggio inviato dall'arcivescovo Battaglia, che auspica che la giustizia, che ogni uomo giusto deve invocare, non sia intesa come vendetta, e che da questa terribile vicenda venga fuori quanto sia importante il valore della vita. Questo è il modo più bello per ricordare Giovanni».