Movida violenta a Napoli, è alta tensione: scatta il vertice in prefettura

Movida violenta a Napoli, è alta tensione: scatta il vertice in prefettura
di Paolo Barbuto
Domenica 22 Ottobre 2017, 23:45 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 17:12
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Notti insonni, week end che portano ansia e tensione perché sarà difficile tornare a casa, cercare di dormire, guardare la tv, provare a leggere: chi vive sotto l’assedio del popolo della notte sa bene di cosa si tratta. Chi non l’ha provato non può comprendere il senso d’impotenza che prova chi è costretto a subire la movida.
Ovviamente la questione non riguarda la giusta voglia di divertimento di giovani e meno giovani nel fine settimana; e non c’è la pretesa di rappresentare l’intero popolo della notte come una massa di lanzichenecchi che invade e devasta. Naturalmente sul tavolo non ci sono nemmeno accuse alla porzione di città che ha investito sulla notte allestendo bar, locali e ritrovi per offrire divertimento. Insomma non c’è voglia di generalizzare. Il fatto, però, è che in mezzo alla gente che cerca divertimento c’è chi non rispetta le regole: così le notti diventano un pantano di auto e ciclomotori che bloccano le strade, si trasformano in un caos di voci e schiamazzi e musica a volume insostenibile.
Così scoppia la tensione fra la gente che chiede di poter riposare e quella che pretende di divertirsi senza regole, e la tensione può degenerare come è avvenuto negli ultimi giorni fra aggressioni, secchiate d’acqua gelata e allucinanti lanci di vasi dai balconi. 

Il vero problema è che in questa città mancano regole certe per la gestione della vita notturna. L’ultima ordinanza comunale dedicata esclusivamente alla movida venne firmata dal sindaco Iervolino e giunse a scadenza qualche settimana prima che Luigi de Magistris prendesse le redini della città. Da quel momento la notte è rimasta senza regole, nonostante le pressanti richieste dei comitati di cittadini e i tentativi di regolamentare la movida messi in campo dalle singole municipalità che, però, senza il sostegno di Palazzo San Giacomo, non possono fare quasi nulla.

L’escalation di tensione nelle notti della movida ha prodotto la convocazione urgente di un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico in prefettura. Il vertice è previsto per la giornata di domani: ci saranno i rappresentanti delle forze dell’ordine e della polizia municipale, ci sarà, soprattutto, la necessità di capire cosa accade e cercare contromisure in mancanza di norme locali. Si prevede una stretta sul rispetto del codice della strada, delle leggi sulla vendita di alcool, delle norme sui rumori molesti notturni. I comitati di cittadini disperati non hanno grande fiducia in queste iniziative. Così il giorno seguente, mercoledì, presenteranno un «manifesto» contro la movida senza regole. 

Si incontreranno a piazza Bellini, luogo simbolo delle notti napoletane, saranno in tutto venti comitati locali riuniti sotto l’unica bandiera della richiesta di tranquillità. Il manifesto, introdotto dal professor Mazzarella, ordinario di filosofia teoretica alla Federico II, ha un titolo che contiene già il programma «Per la città di Napoli e la vivibilità dei cittadini - la città non è un bene di consumo». Il tema è caldissimo: cercare di mettere in primo piano le persone e non il business: argomento che, secondo tutti i comitati riuniti intorno al «manifesto», non viene preso in considerazione dell’amministrazione comunale.


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