Movida, disperazione di una madre
la video-denuncia in piazza Bellini

Movida, disperazione di una madre la video-denuncia in piazza Bellini
di ​ Giuliana Covella
Sabato 24 Giugno 2017, 15:57
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«Io ho qui una denuncia penale fatta ai carabinieri e voi non intervenite, non vi preoccupate. Poi vediamo domani in caserma che succede. Se non scendevo io, con una municipale e quattro uomini della polizia di Stato». La voce della donna è esasperata: «Questo signore è la terza volta che non fa dormire. E l’anno scorso non ci ha fatto dormire per sei mesi. Quando vi chiamiamo dite che dobbiamo fare denunce ed esposti - tuona rivolgendosi alle forze dell’ordine -. Si può fare un sequestro preventivo. Invece voi non intervenite». Sono le 23.30 passate di venerdì sera in piazza Bellini, luogo simbolo della movida nel centro storico partenopeo.

Una signora scende in strada in preda alla disperazione perché un uomo sta suonando una batteria ad alto volume sotto gli occhi indifferenti di vigili urbani e poliziotti. Tutto documentato in un video diffuso da Gennaro Esposito, presidente del Comitato quiete pubblica napoletana e vivibilità cittadina: «In questo video si vede chiaramente la disperazione di una mamma per la movida molesta di piazza Bellini. Una mamma che, alle 23.30 circa di venerdì, è stata costretta a scendere in strada per chiedere agli agenti della polizia di Stato e della polizia municipale presenti in piazza di intervenire affinché un balordo la smettesse di usare una batteria, con una base musicale sparata da una cassa acustica per la terza notte consecutiva». Nella registrazione si sente la donna che dice di mostrare agli agenti la denuncia penale depositata il giorno prima al commando dei carabinieri.


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«Ma - fa notare Esposito - i numerosi agenti anziché intervenire e procedere al sequestro, essendo in atto la commissione di un reato previsto e punito dall'articolo 659 del codice penale, si avvicinano e parlottano, dopo di che vanno via commettendo loro stessi il reato di omissione di atti di ufficio previsto e punito dall'articolo 328 del codice penale - sottolinea ancora Esposito, che di professione fa l’avvocato - per non essere intervenuti. Il risultato è stato che, una volta andati via, il balordo ha continuato a suonare fino alle 4 del mattino. A questo punto sorge un gravissimo dubbio: gli agenti sono ignoranti ed incompetenti o sono collusi? Ci sono tutti gli estremi per un procedimento penale e disciplinare nei confronti degli agenti. La polizia municipale addirittura è andata via, come si vede nelle immagini. In caso contrario ai cittadini disperati non resta altro che subire o, peggio e paradossalmente, rivolgersi alla camorra per chiedere la tutela dei loro fondamentali diritti».

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