Muffa e sporcizia nelle conserve,
sigilli all'opificio vicino al Vesuvio

Muffa e sporcizia nelle conserve, sigilli all'opificio vicino al Vesuvio
di Pino Neri
Sabato 3 Dicembre 2016, 14:19
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Somma Vesuviana. Purtroppo non lasciano spazio al dubbio le immagini inquietanti immortalate nella fabbrica di conserve L.B.D.C., marchio di conserve noto nell'area vesuviana e molto presente sugli scaffali di tanti supermercati della zona. Negli scatti impietosi si vedono interi bidoni di funghi, carciofi, melanzane e pomodori completamente aggrediti da muffe e da altri mucillaginosi parassiti scuri.

Per non parlare delle condizioni in cui si trovavano i locali dell'opificio alimentare al momento dell'irruzione dei carabinieri del Nas di Napoli. Qui ieri i militari del Nucleo anti sofisticazioni hanno bloccato la commercializzazione di oltre 8 tonnellate di alimenti e disposto il sequestro preventivo dello stabilimento di via Vignariello, un dedalo di stradine e traverse che si perdono in una zona in cui la campagna del monte Somma, la pendice settentrionale del Vesuvio, si mescola a un nugolo di case e casupole di vecchio o più recente abusivismo.

È in questa fetta di vulcano la fabbrica degli orrori. Qui ieri i carabinieri hanno dato il via al blitz per la tutela della sicurezza alimentare. «Vi abbiamo trovato condizioni igieniche gravissime», scrivono i militari. Uno strato di muffe e parassiti copriva completamente melanzane, carciofi, funghi, pomodori e altri ortaggi. «Sarebbero stati immessi nella lavorazione - raccontano ancora i Nas - dopo un semplice lavaggio con acqua corrente».
I vegetali, sempre secondo gli investigatori, sono stati peraltro stoccati in locali malsani. Altre foto che fanno vedere soffitti praticamente marciti, macchinari sporchi e sentine di scolo dei liquidi collegate a tubature in tutto simili a impianti fognari. È quindi scattato il sequestro dell'impianto il cui amministratore unico, P.F., 40 anni, del posto, è stato segnalato alla magistratura. «Per quanto riguarda i prodotti già in vendita - aggiungono i carabinieri - dovranno provvedere le autorità competenti». Decisivo sarà anche il ruolo rivestito dai comuni e dalle asl. Nel mirino è finita anche un'altra industria conserviera, la H. G. srl, dislocata nel Nolano, a Boscofangone, dove c'è una grande area industriale e commerciale. Qui i militari hanno sequestrato 350 chili di funghi per la mancata tracciabilità/rintracciabilità alimentare. Per lo stesso motivo i carabinieri hanno sequestrato 550 chili di clementine nella F.F. di Palma Campania, in via Novesche, un'attività di stoccaggio, confezionamento e commercializzazione di frutta fresca.