Arzano, bus Ctp senza carburante:
​disagi e proteste alle fermate

Arzano, bus Ctp senza carburante: disagi e proteste alle fermate
di Domenico Maglione
Venerdì 18 Novembre 2016, 08:55 - Ultimo agg. 10:15
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ARZANO. Corse tagliate, attese estenuanti e spesso vane per i pendolari alle fermate: ripiomba nell'emergenza la Ctp, la compagnia di trasporto pubblico che serve i comuni a nord di Napoli e una fascia di territorio della provincia di Caserta. Oltre il 40 per cento degli automezzi sono fermi nel deposito di Arzano perché privi di gasolio: disagi minori per le linee in partenza da Pozzuoli e Teverola, dove il carburante c'è ancora, ma in un quantitativo non sufficiente per tirare avanti a lungo.
 

 

«La verità sottolinea Pierino Ferraiuolo, segretario regionale Uil trasporti è che siamo in una perenne fase emergenziale. Attendiamo la ricapitalizzazione da parte di Città Metropolitana, proprietaria unica della Ctp, per avviare la programmazione per un futuro più tranquillo». «Ci avviamo a un sicuro fallimento - denuncia Giuseppe Ferruzzi dell'Usb e nessuno muove un dito a favore dei lavoratori e a salvaguardia dei livelli occupazionali». Dal deposito di corso Salvatore D'Amato, ad Arzano, ieri sono usciti solo gli autobus a metano per «gentile concessione» di Anm, la municipalizzata metropolitana, che ha consentito ai mezzi della compagnia di trasporto provinciale di rifornirsi presso il distributore di metano in via Nazionale delle Puglie. Perché Ctp da oltre un anno, per un contenzioso economico con Eni, è stata costretta a chiudere il distributore di gas (Na.Met.) che serviva anche i privati.

La situazione del trasporto pubblico locale in provincia, insomma, è drammatica. I pendolari sono allo stremo, ormai. Un giorno sì e l'altro pure l'utenza è costretta a fare i conti con le problematiche più svariate, dalla assenza di manutenzione e pezzi di ricambio alla mancanza di gasolio. Con un unico e solo denominatore: una crisi finanziaria senza fine per Ctp. «Abbiamo rinunciato da tempo ad attendere l'autobus alla fermata: siamo costretti a spostarci con l'auto perché il servizio di trasporto su gomma è diventato un rebus si lamenta Mario Migliore, impiegato ho due figli che per raggiungere la scuola devono fare affidamento sui padroncini, gente che con pulmini sgangherati si offrono di accompagnare i ragazzi in cambio di pochi euro per sbarcare il lunario».

La protesta è condivisa da migliaia di persone, anche anziani, soprattutto di quei centri dove non esiste nemmeno il trasporto su ferro. «La situazione è complessa ma almeno non sta peggiorando dice Augusto Cracco, amministratore delegato di Ctp ogni giorno sui tre depositi riusciamo a garantire l'uscita in media di 125-130 automezzi rispetto ai 40 che venivano immessi in strada quando sono arrivato alla guida di questa azienda. Certo, siamo alle prese con una sofferenza di cassa: questo però non deve bloccare la programmazione, l'obiettivo resta quello di rilanciare il servizio». 

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