Napoli, asili nido e materne
al collasso: supplenze negate

Napoli, asili nido e materne al collasso: supplenze negate
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 7 Novembre 2016, 08:44
3 Minuti di Lettura
Mamme che fanno la colletta per acquistare carta igienica, pannolini e detersivi, maestre che si autotassano per far avere pennarelli e carta da disegno per le attività dei bambini. Il problema serio dell'occupazione, con educatrici «spostate sottobanco» da una scuola a un'altra per sopperire a un'assenza improvvisa di personale, dirigenti burocrati che alle lamentele invitano al ritiro dei bambini dalle strutture per poter «spalmare le maestre lì dove c'è carenza», supplenze negate e maestre precarie storiche che dopo 10 e più anni di incarichi a tempo determinato si sono ritrovate disoccupate, ma nella concretezza invisibili.
 


E poi i bambini che piangono quando non ritrovano la maestra con cui hanno iniziato un percorso didattico perché mandata a sostituire un'altra assente, che si addormentano sui tappetini dei giochi dopo il pranzo perché non c'è personale per il tempo pieno, costretti ad ammucchiarsi in più classi, sempre per via del personale insufficiente, stressati da un andirivieni casa-asilo-nido perché magari quel giorno ci sono le maestre ammalate e c'è la lotteria del «chi arriva prima, entra».

Le segnalazioni che in queste ore stanno arrivando sono innumerevoli e stanno svelando quanto asili-nido (0-3) ma anche scuola dell'infanzia (3-6 anni) sia precario, inconsistente, abbandonato a se stesso. E poi ci sono i casi particolari, che indignano e lasciano senza fiato, con i diritti dei più deboli letteralmente calpestati da riduzioni al budget e tagli al bilancio. Come quanto denunciato da Csa e Cisl Fp per la «mancata applicazione del Ccnl 14/09/2000». «Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di bambini disabili cui non è stato assegnato l'educatore aggiuntivo», spiega il responsabile territoriale della Cisl Funzione Pubblica, Agostino Anselmi. «È emerso che in alcuni asili-nido comunali (soprattutto delle zone più periferiche della città, come Secondigliano, Pianura e Ponticelli) risulterebbero disattesi i parametri relativi al rapporto numerico tra operatori educativi e bambini disabili, accantonando quindi la sicurezza, l'inclusione e il benessere psico-fisico».

In una lettera inviata al sindaco e alla dirigenza comunale si chiedono «controlli per verificare che i bambini siano provvisti di certificazione 104 e in caso affermativo, inviare immediatamente un'educatrice aggiuntiva». L'articolo 12 della legge 104/92 parla chiaro e sancisce «il diritto di tutti gli alunni a ricevere una formazione adeguata e completa» e stabilisce che il diritto all'integrazione e all'inclusione dev'essere garantito anche ai bambini più piccoli con il supporto di operatori, assistenti e personale docente specializzato. Tutto questo, invece, negli asili-nido del Comune di Napoli pare non stia avvenendo e Csa e Cisl Fp vogliono vederci chiaro.
Oltre all'eventuale inadempienza della normativa, però, sottolineano una serie di disagi arrecati ai piccini «connesso alla mancanza di personale e al fatto che ci siano dirigenti non preparati sulle loro esigenze ma solo su numeri da rendicontare» attacca Anselmi. «Il Comune non vuole che ci siano asili secondo una didattica ma baby parking, parcheggi per bambini, per questo abbiamo fortemente contrastato il Piano per il dimensionamento del sistema educativo comunale dell'assessore Palmieri, replicando con una nostra proposta che prevedeva tra l'altro un turn-over tra pensionamenti e contratti a tempo determinato, supplenze e altro, realizzato con Roberta Stella del Diccap».

Il sindacato inoltre ha denunciato che «fin dall'inizio del nuovo anno scolastico ci sono state illegittime mobilità e convocazioni di dipendenti. Ossia maestre spostate per necessità da una sede all'altra in barba al contratto nazionale. Ci sono graduatorie di educatrici idonee da cui attingere supplenti, la scusa delle risorse che mancano non regge di fronte alle esigenze dei bambini: la città può fare a meno di festicciole natalizie in cambio di personale che cresca adeguatamente i propri figli». Personale disoccupato dopo 10 anni di incarichi e in una graduatoria presto in scadenza, con un Piano sui nidi in arrivo che potrebbe rimescolare le carte.
E Salvatore Altieri, segretario responsabile Cisl Fp, lancia la proposta per non dimenticare queste lavoratrici: «Che questa amministrazione faccia un gesto significativo nei confronti della scuola: mancano maestre, educatrici, maestre di sostegno, supplenti, bidelli, personale Osa, materiale didattico e igienico sanitario per i bimbi, strutture. Che almeno si proroghi la graduatoria di altri tre anni, proprio come è stato fatto per i vigili urbani e altre categorie. Stanno giocando con il futuro della città».
© RIPRODUZIONE RISERVATA