Napoli. «Domanda scritta male», niente fondi dopo un anno chiude il nido comunale

Napoli. «Domanda scritta male», niente fondi dopo un anno chiude il nido comunale
Martedì 27 Settembre 2016, 09:13
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Un bellissimo spazio attrezzato con giochi, culle, lettini e perfino marionette. Era il 23 gennaio 2016, una data storica per la V Municipalità, perché grazie ai PAC, il Piano di Azione per la Coesione promosso dal Ministero degli Interni, l’allora presidente Mario Coppeto (oggi consigliere comunale e capogruppo “Napoli in Comune a Sinistra”) riuscì ad aprire “Il Cucciolo”, il primo asilo nido comunale in via Bernardo Cavallino. Venticinque bambini tra i 12 e 36 mesi avrebbero potuto usufruire del servizio comunale e alleggerire il carico di impegni dei neogenitori. Avrebbero, appunto. Perché la struttura ora è chiusa a neanche un anno dal giorno dell’inaugurazione, cui non mancarono le autorità cittadine capeggiate dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dall’assessore competente Annamaria Palmieri. Il motivo della chiusura? «La domanda compilata male: nel bilancio è stato omesso il calcolo dell’Iva nell’impegnativa di spesa» spiega Alessandro Capone che insieme a Giorgio Cinquegrana, Clementina Cozzolino e Maria Grazia Vitelli del gruppo PD Vomero-Arenella al Consiglio della V Municipalità di Napoli ha lanciato l’allarme. «L’assoluta incapacità e l’inadeguatezza amministrativa, prima ancora che di quella politica, ha fatto sì che si perdessero i soldi del contributo ministeriale dei PAC per omesso calcolo dell’Iva. I soldi, seppure pochi, ci sono, ma bisogna essere capaci di utilizzarli altrimenti c’è ben poco da fare».
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