Napoli, attivisti sospesi dal Movimento 5 Stelle iniziano lo sciopero della fame

Napoli, attivisti sospesi dal Movimento 5 Stelle iniziano lo sciopero della fame
Venerdì 12 Febbraio 2016, 14:55
3 Minuti di Lettura
«Abbaglio, informazione errata, cattiva interpretazione»: gli attivisti «sospesi» dal Movimento 5 Stelle per aver creato - secondo la contestazione che viene loro mossa - un gruppo con l'intento di «manipolare l'assemblea» per la scelta dei candidati alle prossime comunali di Napoli, hanno fatto oggi un flash mob in piazza Municipio, davanti la sede del Comune, per spiegare la loro decisione di protestare «in maniera gandhiana, con lo sciopero della fame».
 


Una settimana fa, in 36 si sono visti recapitare una mail che li sospende dal Movimento «con effetto immediato», per aver partecipato «al gruppo segreto ' Napoli liberà, realizzato allo scopo di manipolare il libero confronto per la formazione del metodo di scelta del candidato sindaco e della lista per le elezioni amministrative». Entro lunedì dovranno fornire le proprie «controdeduzioni» e dare la loro versione dei fatti. Non si conoscono i tempi delle risposte da parte del blog, «ma - hanno oggi in piazza - speriamo siano brevi, altrimenti si rischia di andare alle calende greche».

Nel gruppo dei sospesi, ci sono tre attivisti che si erano proposti per la carica di sindaco: Elio D'Angelo, Roberto Ionta e Luca Capriello. Dieci, invece, per il Consiglio comunale. «Siamo dell'idea che questa mail non sia giusta - dice D'Angelo, al quarto giorno di sciopero della fame - e chiediamo con la nostra manifestazione gandhiana di poter dialogare con i vertici». Roberto Ionta fa appello «alla responsabilità di tutti» e chiede «di andare oltre. Sarebbe opportuno per il bene di Napoli finirla con queste beghe interne - sottolinea - e pensare al futuro della città e dei cittadini perché Napoli è già stata troppe volte compromessa e bistrattata dalla vecchia politica».

Non sanno, dicono, da chi sia partita la segnalazione al blog« per questo gruppo che - sottolineano - non usava nemmeno il simbolo del Movimento.
Sull'eventualità che, dopo aver costituito la lista, sia prevista anche per i candidati a Napoli, come a Roma, una multa da 150 mila euro se »si tradiscono i principi etici e morali« alla base del Movimento, D'Angelo spiega che »è un aspetto che deve essere discusso nelle assemblee di base, dove si decide al termine del confronto, anche in maniera dura. Se la maggioranza dell'assemblea è d'accordo - conclude - si accetta la decisione. È una forma di democrazia alla quale teniamo tantissimo«.
© RIPRODUZIONE RISERVATA