La Napoli-Bari devia verso Caserta
​possibile il cambio di percorso

La Napoli-Bari devia verso Caserta possibile il cambio di percorso
di Francesco Pacifico
Martedì 26 Luglio 2016, 08:33
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Ci vorranno altri otto anni prima di collegare Napoli e Bari in due ore e Roma e il capoluogo pugliese in tre. Intanto le Fs (attraverso il gestore della rete Rfi) e gli enti locali provano a recuperare il tempo perduto velocizzando i bandi di gara per avviare i lavori per raddoppiare la linea che taglia l'Irpina e il Sannio e arriva in Puglia. Ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il bando per la tratta tra Cancello e Frasso Telesino-Dugenta, con importo a base d'asta di 356 milioni di euro. Lo scorso 11 luglio invece era stato invece resto noto il bando per il raddoppio fra Napoli e Cancello, del valore di 400 milioni di euro. A ottobre saranno aperte le buste e saranno aggiudicati i lavori, mentre i cantieri dovrebbero essere aperti a dicembre 2016. Intanto la nuova linea veloce Napoli Bari potrebbe passare per il centro cittadino di Caserta.

Mantenendo il condizionale, lo ha spiegato al Mattino Maurizio Gentile, ad di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e commissario di governo per la linea AV/AC che collegherà i capoluoghi campano e pugliese: «In sede di conferenza di servizio è stato previsto uno shunt, una variante sul nodo di Maddaloni, che sarà oggetto di una specifica Conferenza di Servizi, convocata a breve e che affronterà la progettazione definitiva insieme con gli enti locali interessati». Ergo, «se non si trova un percorso alternativo, potremmo mantenere l'attuale linea storica che arriva proprio nella stazione della città di Caserta. E la cosa potrebbe essere importante non soltanto perché serviremo meglio un centro nodale, ma anche per valorizzare un patrimonio turistico e culturale come la Reggia». L'opera, del costo complessivo di 6,2 miliardi (tre dei quali sono ancora da finanziare), punta a raddoppiare la linea che attraversa la Campania e arriva in Puglia per collegarsi, attraverso l'asse BovinoCervara (nel foggiano) con la rete adriatica, che è stata già raddoppiata.

Le prime autorizzazioni sono arrivate nel 2009, ma soltanto nel 2015 si è avuta una svolta, dopo la nomina di un commissario di governo, previsto con lo Sblocca Italia. A regime, su quei binari, non si supereranno i 200 chilometri orari, ma i treni che viaggiano tra la parte sudovest e quella sudest del Paese potranno dimezzare i tempi di percorrenza ed evitare i ritardi attuali. Nota Gentile: «Negli ultimi quattro mesi abbiamo fatto più che negli anni precedenti: la conferenza dei servizi è chiusa a marzo, a metà maggio da commissario ho approvato i bandi e li abbiamo pubblicati a luglio». A dimezzare i tempi, proprio la nomina di un commissario del governo.

«Con le procedure della legge obiettivo», ricorda l'Ad di Rfi, «passavano in media cinque anni dal progetto preliminare alla consegna dei lavori». Sono sei i lotti in cui è stato diviso il tracciato (NapoliCancello, CancelloFrasso Telesino, Frasso TelesinoVitulano, ApiceOrsara, OrsaraBovino, BovinoCervaro). Ma come spiega Gentile, essendo «lotti funzionali, saranno operativi, quindi a disposizione degli utenti, prima della conclusione dell'intera linea». Per la copertura dei lavori, oltre alla programmazione finanziaria annuale, si farà affidamento anche ai fondi strutturali europei. «Quest'opera», conclude l'ad di Rfi, «è importante non soltanto perché collega i due centri del Sud, Napoli e Bari, dove si crea il 40 per cento delle attività economiche del Mezzogiorno, o perché accorcia sensibilmente i tempi di percorrenza verso Roma, il centro amministrativo del Paese. Nell'avellinese, per esempio, la futura stazione di Hirpinia, tra i comuni di Grottaminarda e Ariano Irpino, passerà nella zona industriale della Valle Ufita, collegando le aziende dell'area a direttrici di business più ampie».
 
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