Napoli, 27 palazzi e 150 famiglie lasciati al buio dal 19 aprile

Napoli, 27 palazzi e 150 famiglie lasciati al buio dal 19 aprile
Giovedì 28 Aprile 2016, 13:04
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150 famiglie e 27 palazzi e strade limitrofe di Scampia lasciate al buio dal Comune di Napoli, che non ha attivato la fornitura Enel dopo le dismissione del patrimonio immobiliare Iacp. E il presidente di Municipalità, L'avvocato Angelo Pisani, presenta un esposto alla Procura della Repubblica.

«In una città martoriata dalla quotidiana violenza, dove la sicurezza e il diritto alla vivibilità dei cittadini dovrebbe essere la prima preoccupazione di qualsiasi pubblico amministratore, il sindaco De Magistris non interviene dopo il taglio della luce pubblica a ben 150 famiglie di Scampia abitanti in 27 palazzi, tutti al buio pesto dal 19 aprile scorso - racconta Pisani -. Nei primi giorni di aprile lo Iacp, nell’ambito della dismissione programmata del suo patrimonio, trasferisce alla gestione del Comune, come previsto, 27 palazzi dell’ex Rione Ises in cui risiedono 150 famiglie, molte delle quali comprendenti anziani e bambini. Il 16 aprile l’Istituto comunica all’Enel il cambio di gestione, presentando disdetta.
Tre giorni dopo, il 19 aprile, l’Enel stacca la corrente elettrica ai 150 alloggi dei 27 palazzi, rimasti da allora completamente al buio in una condizione di estremo pericolo. Abbiamo più volte interpellato la Napoli Servizi per interventi urgenti finalizzati a mettere in sicurezza queste famiglie – spiega – ma ci è stato risposto che non è di loro competenza». «Sono già arrivate segnalazioni di episodi inquietanti favoriti dal buio, stiamo parlando di una condizione che si verifica in palese violazione dei diritti umani, oltre che, evidentemente, della doverosa tutela dell’ordine pubblico». «A questo punto - conclude Pisani - constatato che il sindaco e la sua amministrazione, forse distratti da una martellante campagna elettorale, arrivano al punto di lasciare nelle tenebre 150 famiglie di Scampia, non ci resta che rivolgere un invito urgente al prefetto Gerarda Maria Pantalone affinché intervenga per tutelare la pubblica incolumità e restituire a queste famiglie dignità e sicurezza».
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