Napoli. Bus e metro collinare, oltre un centinaio di aggessioni in un anno

Napoli. Bus e metro collinare, oltre un centinaio di aggessioni in un anno
Giovedì 29 Settembre 2016, 16:20
2 Minuti di Lettura
Sono poco meno di 100, precisamente 98 dall'inizio del 2016, le aggressioni avvenute a bordo di autobus, treni e stazioni della Linea 1 della metropolitana e altri mezzi dell'Anm, Azienda napoletana mobilità. Lo spiega Marco Sansone, conducente Anm e rappresentante sindacale Usb, commentando l'ultimo episodio in ordine di tempo, avvenuto ieri sera a bordo di un autobus nei pressi della metro di Scampia, dove un passeggero è stato aggredito senza motivo da un gruppo di 4 giovani, due dei quali, un 24enne e un 15enne, sono stati rintracciati in viale della Resistenza dagli agenti della Polizia di Stato. L'episodio più eclatante resta forse quello che ha visto coinvolto Ezio Lucchese, autista dell'Anm aggredito lo scorso 11 giugno a bordo dell'autobus, poco dopo le 23 a piazzale Tecchio, nel quartiere Fuorigrotta. Un uomo, che contestava il ritardo nella partenza dell'autobus, gli ha rotto una bottiglia di vetro in testa: trenta punti di sutura e parte sinistra del viso con segni permanenti di ferite. Solo «per miracolo», spiegò lo stesso Lucchese, non ha perso l'occhio sinistro.

Lo scorso 13 aprile un altro episodio che ha fatto molto discutere, stavolta in una stazione della Linea 1 della metropolitana: Municipio, l'ultima ad essere stata inaugurata.
Cinque uomini hanno cercato di oltrepassare i tornelli della stazione sprovvisti di biglietto. Alla richiesta dell'agente di turno di esibire il titolo di viaggio, lo hanno aggredito con violenza prendendolo a calci e pugni. Solo l'intervento tempestivo degli addetti alla security e quello successivo degli agenti della Polizia di Stato hanno impedito che l'episodio avesse un epilogo più grave.  Per Sansone è necessario intervenire in due direzioni: la prima è «quella del potenziamento del servizio, perché servono più autobus e più lavoratori. L'utenza è esasperata dal cattivo servizio, dovuto ai tagli imposti da Roma e scelte discutibili che ricadono sui lavoratori». La seconda è quella della sicurezza, cioè «incrementare controlli e videosorveglianza, che fa lavorare gli autisti in una condizione di maggiore serenità». Su questo fronte «dopo l'aggressione a Lucchese abbiamo ottenuto presidi di Esercito e Polizia, ma è durato poco, già a fine agosto è sparito tutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA