Cardarelli, De Luca-medici
scintille tra ironia e accuse

Cardarelli, De Luca-medici scintille tra ironia e accuse
Sabato 22 Aprile 2017, 08:26
2 Minuti di Lettura
«È una sottocultura quella che estrapola frasi da un discorso magari condotto per iperboli e le trasforma, sulla carta stampata, in sentenze»: Vincenzo De Luca prova a sdrammatizzare, dopo aver detto, mercoledì scorso, che «medici e infermieri pubblici che truffano la sanità non vanno licenziati ma uccisi» in riferimento alle analisi fantasma compiute al Cardarelli per centri privati. In realtà, il governatore aveva augurato medesima fine anche a «chi fa solo parti cesari per guadagnare, senza pensare alla salute delle donne», tuttavia è il caso del grande ospedale napoletano a tenere banco. «Anche i politici che truffano i cittadini non vanno cacciati, ma uccisi. Solo che in questo caso si rischia l'estinzione», la butta sull'ironia il presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti. Mentre è rabbiosa la reazione del personale del Cardarelli: «Siamo sottoposti ad una gogna mediatica - scrivono in un documento - condannati senza processo anche se quelle analisi truffaldine possono essere facilmente spiegate».

La verifica

Tutto nasce da una verifica del direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva su alcune denunce in cui sono emersi 500mila esami «abusivi» che si pensa possano essere stati condotti nei laboratori pubblici ma per strutture private, insieme a centinaia di referti ortopedici taroccati, emessi dalla radiologia, che potrebbero essere stati utilizzati per le truffe alle assicurazioni. Un caso clamoroso che aveva indotto De Luca a chiedere di «uccidere» medici e infermieri pubblici che truffano la sanità. Ieri, a LiraTv, il governatore ha provato a correggere il tiro: «Nel linguaggio colloquiale - ha spiegato - si usano ironia, iperboli. Nel dialetto si dice: ti devono uccidere e non ti devono pagare. Non ha un valore letterale. Ma quando si riportano queste espressioni su carta cambia tutto il senso».


Continua a leggere sul Mattino Digital
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA