Carla, bruciata dall'ex: emozioni
e silenzi di una bandiera del riscatto

Carla, bruciata dall'ex: emozioni e silenzi di una bandiera del riscatto
di ​Gigi Di Fiore
Venerdì 25 Novembre 2016, 13:03 - Ultimo agg. 14:43
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Il giorno dopo non è semplice per Carla. È stanca, le sue condizioni fisiche non le consentono stress ed emozioni eccessive. Il giorno dopo la sentenza, che ha condannato a 18 anni Paolo Pietropaolo il suo ex che il primo febbraio ha tentato di darle fuoco, Carla Caiazzo è assalita da richieste di interviste e di interventi a manifestazioni sulla violenza contro le donne. Ma a quasi tutte ha dovuto rispondere no, rispettando solo impegni presi in precedenza.

La sua storia fa da simbolo, la sua iniziativa di fondare un'associazione a sostegno delle donne vittime di violenze, con il compagno Enzo e l'avvocato Maurizio Zuccaro, che l'ha assistita nel processo contro il suo aggressore, comincia a suscitare interesse. Una donna calabrese l'ha chiamata. Le ha riferito di subire violenze dal suo ex compagno, di ammirare il suo coraggio. E le ha chiesto consigli, aiuti, sostegno morale. Una conversazione telefonica, che ha colpito molto Carla. La donna l'ha raggiunta, chiamando il numero telefonico dello studio dell'avvocato Zuccaro. E ha potuto parlarle, manifestandole tanta ammirazione.
 


Il giorno dopo di Carla sono due impegni, presi in precedenza. Uno è a casa, ad Arco Felice, per una nuova intervista con il giornalista Enzo Perone andata poi in onda ad «Uno mattina» su Rai uno. Un'intervista in cui ripete la sua intenzione di diventare un riferimento per tante donne che hanno vissuto la sua esperienza. L'associazione «Io rido ancora» è stata costituita proprio con questi obiettivi. Sarà la nuova vita, cui Carla fa riferimento. Per ora, i fondi sono pochi, l'iniziativa potrà vivere solo con l'aiuto di chi ne condividerà gli obiettivi.

Dopo l'intervista mattutina, un impegno che ha la priorità su tutti gli altri. Carla è dovuta correre all'ospedale Cardarelli, per dei controlli e delle medicazioni, nel reparto del professore Roberto D'Alessio, che l'ha curata e salvata dopo l'aggressione. Su di lui, aveva detto nell'intervista di ieri al Mattino: «Gli devo la vita e lo ringrazio per avermi dato la possibilità di avere 21 interventi chirurgici che mi hanno dato speranza».

Di interventi chirurgici, dovrà affrontarne altri 25, ma nel frattempo deve tenersi sotto controllo continuo, sottoporsi a visite, verifiche, medicazioni. I segni del fuoco sono coperti sul volto da una lunga parrucca nera e da grossi occhiali scuri. Sul corpo, soprattutto sulla schiena, ci pensano gli abiti a nascondere l'aggressione devastante del fuoco. La strada è lunga, ma la sentenza di due giorni fa ha regalato a Carla nuova forza per partire con la sua battaglia a tutela delle donne.

Il giorno dopo di Carla è stata anche una seconda intervista televisiva. Stavolta con Vittoriana Abbate, per il programma pomeridiano su Rai uno «La vita in diretta». L'appuntamento con telecamere e microfoni è allo studio dell'avvocato Zuccaro. C'è una condizione, che Carla pone a tutti: nessuna ripresa del volto. Le telecamere devono accontentarsi di registrare sue immagini di spalle. È stato così anche per le fotografie scattate nel corso dell'intervista al Mattino. È il comprensibile effetto del cambiamento fisico subito. Carla non ama farsi vedere, limita le sue uscite a giri di amici, persone che conosce con il suo compagno Enzo. Poi, c'è Giulia, la «felicità per antonomasia», la figlioletta di dieci mesi con cui trascorre tanto tempo e che ha voluto più di ogni altra cosa.

Il giorno dopo, è un ritorno all'ospedale Cardarelli dopo l'intervista per «La vita in diretta». Carla, sempre con Enzo il suo compagno, è dovuta tornare al Cardarelli per altre medicazioni. Due volte in un giorno, la costanza di una lunga lotta per la vita, di un'assistenza sanitaria dai tempi incerti, che mettono a dura prova il forte carattere di Carla. È per questo che, dopo le due interviste, ha detto al suo avvocato: «Sono stanca, per il momento non ho più la forza di sostenere altri impegni». All'uscita dall'ospedale Cardarelli, così, è tornata nella casa di Arco Felice dove l'aspettava la piccola Giulia con la nonna e la baby sitter.

Troppe emozioni, troppi impegni per un fisico molto provato. Oggi, nonostante sia la giornata mondiale contro la violenza delle donne, non se l'è sentita di partecipare ad alcuna manifestazione. Era stata invitata stamattina all'incontro organizzato dal Sindacato unitario giornalisti della Campania con la Commissione regionale Pari opportunità, nella sede dell'Assostampa di Napoli. Non ci sarà, ma parteciperanno il suo compagno Enzo e l'avvocato Zuccaro. Saranno sempre loro che, in serata, assisteranno al concerto della pianista siciliana Giuseppina Torre, organizzato dal Comune di Pozzuoli a palazzo Toledo.

Concerto gratuito, dove si raccoglieranno fondi per gli interventi chirurgici di Carla. La pianista ha preso a cuore la sua storia, anche lei ha subito un'esperienza simile per fortuna priva dell'esito drammatico di Carla, e ha voluto organizzare il suo concerto a Pozzuoli. E intanto, la lettera inviata da Carla al presidente Sergio Mattarella, che chiedeva un incontro «in base alla sua disponibilità e nel rispetto dei suoi impegni» non ha ancora avuto risposta. Si era diffusa la notizie che il capo dello Stato avesse già fissato l'appuntamento, ma non era vero. «Non sappiamo chi possa aver messo in giro la falsa informazione» dice l'avvocato Zuccaro.
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