Napoli. «Cella zero» di Poggioreale, chiusa inchiesta. Antigone: «Ora chiarezza»

Napoli. «Cella zero» di Poggioreale, chiusa inchiesta. Antigone: «Ora chiarezza»
Venerdì 12 Agosto 2016, 18:33
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«Si è chiusa oggi l'inchiesta sulle violenze che sarebbero avvenute nel carcere di Poggioreale, e in particolare nella cosiddetta 'cella zero', una stanza vuota, senza videosorveglianza, sporca di sangue sulle pareti (tra il 2012 e il 2014). A denunciarle furono alcuni detenuti che avrebbero subito tali violenze per le quali oggi 23 persone (22 agenti di polizia penitenziaria e un medico) risultano indagate». Lo dichiara Patrizio Gonnella dell'associazione Antigone che si batte per i diritti nelle carceri in riferimento agli avvisi di conclusione indagine dalla Procura di Napoli per episodi riferiti al 2012 e di cui riferiscono oggi organi di stampa. «I reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Napoli , che segue l'inchiesta - aggiunge Gonnella - vanno dal sequestro di persona, all'abuso di autorità, maltrattamenti, lesioni, violenza privata».

«Ogni tentativo di fare chiarezza è sempre importante, soprattutto nei casi di violenze che avvengono quando un cittadino è sottoposto all'affidamento dello Stato» dichiara Patrizio Gonnella. «Quello che ci auguriamo è che si arrivi presto ad appurare eventuali responsabilità senza che, nel caso di colpevolezza degli indagati, intervenga la prescrizione come già avvenuto in altri casi simili». «In episodi come quelli denunciati nel carcere di Poggioreale, infatti- sottolinea - il rischio di prescrizione, proprio nei casi di colpevolezza, è sempre molto alto poiché spesso le denunce avvengono molto tempo dopo i fatti, anche per paura di eventuali ritorsioni finché si è sottoposti a custodia» prosegue Gonnella che sottolinea come, dai primi casi che emergerebbero da queste denunce, sarebbero già passati 4 anni«. »Purtroppo, se i fatti denunciati corrispondessero a realtà, dovremo constatare ancora una volta come in Italia manchi il reato di tortura poiché, soprattutto le violenze che sarebbero avvenute nella cella zero, questo sono
». «Reato di tortura - sottolinea ancora il presidente di Antigone - che eviterebbe anche il rischio della prescrizione e quindi dell'impunità«. »Per tale ragione - conclude Gonnella - chiediamo che non si perda ulteriormente tempo e a settembre il Parlamento ricalendarizzi la discussione e approvi la migliore legge possibile».
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