Napoli. Stretta del ministero, Cimmino al 41 bis: «Detta ordini dalla cella»

Napoli. Stretta del ministero, Cimmino al 41 bis: «Detta ordini dalla cella»
Martedì 31 Maggio 2016, 08:54
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La Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto l’applicazione del carcere duro a carico del presunto boss Luigi Cimmino. Detenuto nel carcere di Opera, Cimmino viene indicato come esponente di vertice della camorra collinare. 
Finito nel corso dell’ultimo anno al centro di un braccio di ferro tra procura e gip, Cimmino è tornato in cella su disposizione della Cassazione. Indagini del pool anticamorra del procuratore aggiunto Filippo Beatrice e del pm Enrica Parascandolo, ora Cimmino è recluso in isolamento. Ha poche possibilità di contatto con il mondo esterno, un solo colloquio al mese, contatti limitati anche all’interno del mondo carcerario. Gli inquirenti sono convinti del fatto che Cimmino si stesse organizzando per una sorta di spartizione territoriale, a colpi di racket e affari illeciti. Decisive alcune intercettazioni, frutto del lavoro svolto dai carabinieri del Vomero e del reparto investigativo: esercizi commerciali, ma anche forniture di servizi per strutture pubbliche - ospedali in primis - secondo logiche si controllo militare del territorio. Agli atti delle indagini a carico di Cimmino, anche un filmato, a proposito di un incontro tra affiliati di clan vomeresi e dell’area di Miano e Secondigliano, in una sorta di mappa del racket.
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