Napoli, multe non riscosse e debiti
il Comune di Napoli nel mirino

Napoli, multe non riscosse e debiti il Comune di Napoli nel mirino
di ​Pierluigi Frattasi
Sabato 18 Febbraio 2017, 08:38 - Ultimo agg. 10:16
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Riaccertamento dei crediti che effettivamente si possono riscuotere, verifiche sui debiti fuori bilancio per i contenziosi, controlli sui conti delle partecipate. Sono i punti principali sui quali si sta soffermando l'attenzione della Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Campania, presieduta da Giovanni Coppola, impegnata nel monitoraggio semestrale dei piani di riequilibrio dei Comuni in pre-dissesto della Campania.

Tra questi anche Napoli. «Su 6 deliberazioni emesse nel 2016 afferma il presidente Coppola nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017 - in due casi i piani hanno avuto l'approvazione, in altri 2 non sono stati raggiunti gli obiettivi intermedi». Com'è messo il Comune di Napoli? Ancora presto per dirlo, l'istruttoria è ancora in corso e sull'esito c'è il massimo riserbo. Ma i segnali esterni finora non sembrano incoraggianti. A cominciare dal parere della Sezione di Controllo sul rendiconto 2013 di Palazzo San Giacomo, sul quale, lo scorso anno, la magistratura contabile evidenziò un ulteriore disavanzo per circa 370 milioni di euro. Fino al parere dei Revisori dei Conti sull'andamento del piano nella seconda metà del 2016, nel quale il Collegio ha riscontrato un «disallineamento» in particolare sui capitoli delle dismissioni del patrimonio e della riscossione di tasse e multe, entrambi fermi al palo. In pratica una bocciatura.

«La posizione dei revisori - commenta Coppola - per noi è fondamentale. Da loro ci aspettiamo un'attenzione molto approfondita e certamente teniamo conto delle loro osservazioni». Le ipotesi, a questo punto, sono diverse. Il piano potrebbe essere approvato tout court, passare con prescrizioni o essere bocciato. La legge, poi, prevede che in caso di reiterato mancato rispetto degli obiettivi possa scattare il dissesto. «Si prevede chiosa Coppola - che a tre deliberazioni di tipo negativo sui vari obiettivi intermedi programmati scatti prima un giudizio negativo, poi il sistema sanzionatorio che porta al dissesto». Nel caso di Napoli sarebbe la seconda occasione, dopo il primo nì dei giudici dello scorso anno. «Ci sono step di vario tipo nel monitoraggio precisa il presidente . La deliberazione sul rendiconto 2013 non era un'analisi del riequilibrio, ma è chiaro che da lì sono emerse varie situazioni. Rendiconti e riequilibrio dovrebbero essere coerenti». 

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