Napoli. Concorso avvocati, indaga la Procura. Il presidente Vingiani: «Ma uno solo ha copiato dal web»

Napoli. Concorso avvocati, indaga la Procura. Il presidente Vingiani: «Ma uno solo ha copiato dal web»
di Leandro Del Gaudio
Sabato 27 Febbraio 2016, 15:02 - Ultimo agg. 15:03
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Al momento i numeri ufficiali smentiscono l'esistenza di un caso Napoli, a proposito di aspiranti avvocati. Non siamo di fronte a migliaia di compiti annullati perché copiati da un sito internet. Al momento, la storia raccontata dalle due commissioni esaminatrici - da Napoli e da Milano - a proposito degli esami di abilitazione alla professione forense dello scorso dicembre, è di gran lunga diversa da quella strillata in questi giorni da alcuni quotidiani. A copiare da un sito internet (mininterno.net) su 721 prove scritte finora valutate a Milano, sarebbe stato un solo candidato.

Uno solo, dunque: siamo lontani da un caso eclatante, ma in perfetta fisiologia con quanto avviene ad ogni prova di esame di avvocato, anzi, ad ogni prova ufficiale in Italia. Tanto è bastato comunque, visto il clamore scatenato da alcune pubblicazioni di giornale, a spingere la procura di Napoli ad aprire un'inchiesta per verificare come stanno le cose. Ma andiamo con ordine, a partire dai dati numerici diramati ieri dal presidente della commissione esaminatrice degli esami a Napoli, l'avvocato Luigi Vingiani: lo scorso dicembre, alla mostra d'Oltremare, si sono presentati 4556 praticanti; fino al 23 febbraio scorso, a Milano le commissioni hanno esaminato 721 prove, 24 delle quali sono state annullate: in un solo caso, il compito è stato annullato, perché riproduceva parti ricavate dal sito mininterno.net; gli altri 23 annullamenti riguardano anomalie varie (tra copia di elaborati di altri colleghi, segni distintivi sul compito). Non è il 20 per cento degli esaminati, non ci troviamo di fronte a 1200 «copia incolla» ricavati da siti internet con il via libera di commissari di esame napoletani e compiacenti. Non c'è un imbroglio corale, una sorta di via borbonica all'accesso alla professione forense. Al momento, i numeri sono in sintonia con quanto sta venendo fuori da altri distretti di Corte di appello italiani, e - a voler seguire il trend percentuale - è difficile pensare che alla fine dello screening il quadro possa essere diverso.Ma torniamo alla vicenda giudiziaria. Sarà il pool del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, ad interessarsi del caso.

Fascicolo aperto, nessuna ipotesi di reato contestata, agli atti ci sono gli articoli del Corriere del Mezzogiorno, che ha dato voce a una fonte anonima che parlava di 20 per cento di elaborati annullati su seimila e passa candidati presenti lo scorso dicembre alla Mostra d'Oltremare; ma anche quanto dichiarato ieri mattina dal presidente della commissione di esame di Napoli Vingiani, che snocciola numeri e statistiche che gli sono stati mandati via posta elettronica (come avviene da sempre) dal presidente della commissione milanese che sta di volta in volta valutando i test dei praticanti partenopei.Facile anche immaginare in cosa consisterà il resto degli accertamenti. Saranno attese le informative provenienti da Milano e Napoli, ci sarà una relazione del Ministero e saranno valutati gli estremi per un'accusa di falso a carico di quanti hanno copiato da un sito internet. Anche in questo caso, l'inchiesta dovrebbe procedere spedita: basterà controllare quanti candidati si sono iscritti a mininterno.net e che tipo di elaborato hanno prodotto. Ancora una volta, sarà una questione di numeri e di percentuali per poter parlare di caso.

Nel 2007, fu un pm a presentarsi alla Mostra d'oltremare, su segnalazione di anomalie, e a sequestrare il compito di una candidata, in una vicenda neppure arrivata a un dibattimento. È ancora il presidente di Corte di Appello De Carolis a metterci la faccia, ieri mattina, a margine della conferenza stampa tenuta nell'aula Metafora: «Visti i numeri letti oggi, dati ufficiali in arrivo da Milano - ha spiegato - siamo di fronte a una sorta di miracolo, di caso alla rovescia: un caso virtuso che smentisce l'allarme di questi giorni».

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