Napoli. Consiglio regionale, la classifica di chi non ci va mai. Assenze record per Conte

Napoli. Consiglio regionale, la classifica di chi non ci va mai. Assenze record per Conte
di Paolo Mainiero
Martedì 11 Novembre 2014, 10:38 - Ultimo agg. 10:42
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Presenze zero. Il suo posto in aula ha accumulato solo polvere, è desolatamente vuoto dal 28 agosto 2013, giorno in cui fu riammesso in consiglio regionale. Roberto Conte detiene a modo suo un record: in poco più di un anno non ha mai partecipato a una seduta dell’assemblea.



«Ho gravi problemi di salute», spiega a Il Mattino Conte, da anni protagonista di una lunga vicenda politico-giudiziaria.



Il recordman delle presenze è invece Antonio Marciano. Il consigliere del Pd dall’inizio della legislatura, il 12 maggio 2010, ha saltato una sola seduta totalizzando 153 presenze su 154. Uno stakanovista dell’aula, Marciano, che precede nella classifica aggiornata al 17 settembre Mario Casillo (Pd), Angelo Marino (gruppo Caldoro), Anita Sala (Idv), Gennaro Nocera (Forza Italia), tutti a 150.



A parte Conte e i consiglieri subentrati a legislatura in corso, in fatto di assenze spicca Luciana Scalzi che in quattro anni si è vista in aula appena 86 volte. Visioni peraltro molto fugaci. La Scalzi, famosa soprattutto per essere la segretaria di Denis Verdini, fu eletta con il Pdl e un anno fa fu protagonista dello strappo interno a Forza Italia che portò alla nascita di Forza Campania, il gruppo dei fedelissimi di Nicola Cosentino che si sarebbe sciolto sei mesi dopo in seguito al nuovo arresto dell’ex coordinatore regionale.



Proprio ieri la Scalzi e Massimo Ianniciello, un altro dei ribelli, hanno annunciato il loro rientro in Forza Italia. «Mai come adesso - spiegano i due consiglieri - il progetto politico di Berlusconi e le ragioni che nel 2010 ci portarono al governo della Regione richiedono responsabilmente la massima coesione e il massimo impegno».



Ianniciello conta 117 presenze in aula: avrebbe fatto di più se non fosse incappato in una vicenda giudiziaria che lo costrinse a una pausa forzata.

Roberto Conte, ex Verdi, ex Margherita, ex Pd, fu eletto nel 2010 con Alleanza di popolo, lista fai-da-te alleata del centrodestra.



Nel 2008 era stato arrestato e a giugno dell’anno dopo fu condannato a due anni e otto mesi per concorso esterno. Nei suoi confronti fu disposta anche la sospensione per diciotto mesi dai pubblici uffici, motivo per cui quando nel 2010 fu eletto, Conte non potè entrare in Consiglio. Ma scaduto il periodo di sospensione, pur di impedirgli il rientro in aula, il consiglio regionale votò una leggina che lo tenne ancora fuori. Leggina che la Corte Costituzionale bocciò aprendo a Conte la strada del reintegro, avvenuto il 28 agosto 2013. Ma da allora Conte, che si è iscritto al gruppo misto, in aula non si è mai visto e non si è visto nemmeno nelle commissioni (tra cui quella speciale per lo smaltimento dei rifiuti e il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra) anche se continua a percepire regolarmente l’indennità.





Per quanto riguarda le presenze in aula, la presenza è attestata dalla firma e dalla partecipazione al voto (a meno che non si voti per dichiarato dissenso politico) ma chi non vota subisce una decurtazione dell’indennità.



Tra i più presenti, Lello Topo (Pd) e Ettore Zecchino (gruppo Caldoro) con 149 presenze. In coda alla classifica c’è un altro consigliere di Forza Italia, Luca Colasanto, che è anche presidente della commissione Ambiente: per lui 94 presenze su 154 sedute ordinarie (dunque sono escluse dal conteggio sedute monotematiche e question time). Numero di sedute non proprio alto se si pensa che la media è di 2,7 riunioni al mese.