Consorzi dei laboratori d'analisi, concessa proroga di 8 mesi

Consorzi dei laboratori d'analisi, concessa proroga di 8 mesi
di Marisa La Penna
Giovedì 28 Aprile 2016, 11:11
2 Minuti di Lettura
Il decreto numero 28 emesso ieri dalla Regione Campania porta la firma del commissario ad acta per la sanità Joseph Polimeni (nella foto). E rinvia a dicembre l’attuazione della normativa sui consorzi dei piccoli laboratori di analisi. Otto mesi di proroga, dunque. Una «boccata d’ossigeno» nella vertenza avviata già da qualche anno dai titolari e dipendenti delle piccole strutture che, secondo la legge, dovrebbero consorziarsi. Una procedura, quella dei consorzi, che determinerebbe la perdita del posto di lavoro di circa quattromila dipendenti in tutta la Campania.
Ieri pomeriggio, dunque, è stato siglato il decreto numero 28. 
Commenta Adriana Lanzillo, biologa, titolare di un’attività coinvolta dal decreto sugli accorpamenti: «Speriamo che non si tratti solo di una proroga ma che si decida di cancellare il progetto dei consorzi. Altrimenti il decreto 28 procrastina soltanto di otto mesi la nostra agonia. Il nostro auspicio è che il decreto 17 venga totalmente revocato».»
Il giorno due maggio, comunque, è prevista una nuova manifestazione davanti a Palazzo Santa Lucia per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni rispetto all’ipotesi di perdita del lavoro dei quattromila dipendenti dei piccoli laboratori. 
Promotrice della manifestazione è il presidente di Federbiologi, Elisabetta Argenzano che nelle scorse settimane ha sollecitato una verifica con il ministero «sulla possibilità di avere maggiore flessibilità rispetto alle richieste di un settore della sanità che in Campania conta 680 centri e impiega oltre tremila unità».
Qualche giorno fa sulla questione laboratori era poi scesa in campo anche Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione sanità. Aveva dichiarato: «La riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi disposta dal commissario Polimeni, che obbliga i piccoli laboratori agli accorpamenti e introduce le soglie minime di prestazioni, non serve a migliorare la qualità delle prestazioni, impoverisce la rete territoriale dei laboratori e dunque la prossimità ai pazienti, e incide gravemente sui livelli occupazionali, favorendo solo le grosse multinazionali della sanità privata». Ed aveva aggiunto: «Ascoltando i rappresentanti di settore, il modello che ha in mente il commissario rischia di trasformare i centri d’analisi in semplici prelievifici, con perdita di tante professionalità, con i campioni da analizzare trasportati chissà dove col rischio di deteriorarsi e senza peraltro realizzare alcun risparmio di spesa per la Regione. Che interesse c’è a spingere questo modello? Il paravento della maggiore efficienza e qualità non regge, dato che i laboratori piccoli o grandi sono tutti obbligati a severi controlli di qualità. C’è il rischio di perdere 4000 posti di lavoro e ci lasciano sgomenti le dichiarazioni del commissario che li considera una perdita inevitabile, senza tener conto della grave crisi occupazionale che già colpisce la Campania».
Ieri pomeriggio la svolta con la proroga arrivata da Palazzo Santa Lucia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA