Una lettera al marito e le foto del loro matrimonio strappate, sul letto dove si è uccisa dopo avere avvelenato il figlio di appena due anni: non ce l'ha fatta a sopportare la separazione Anna Esposito, 32 anni, la donna che, la scorsa notte, dopo avere dato al figlio una potente dose di antinfiammatori, si è tolta la vita ferendosi a morte con due grossi coltelli da cucina, nella sua stanza da letto, chiusa a chiave dall'interno.
A trovare i cadaveri sono stati il fratello e la sorella di Anna, che già da ieri non avevano più sue notizie.
I fratelli di Anna, che lavorava in una fabbrica vicino Melito, si sono recati nella sua abitazione stamattina preoccupati da questo silenzio. Sapevano che era preda di una depressione post separazione ed erano preoccupati. Quando sono giunti sull'uscio dell'abitazione, hanno più volte bussato alla porta. Nessuno apriva e non provenivano rumori dall'interno.
A questo punto si sono fatti consegnare le chiavi di casa da alcuni vicini, hanno aperto e poi hanno cercato in casa tracce della sorella e del nipotino. L'unico indizio era quella porta della stanza da letto chiusa dall' interno. Hanno subito pensato che fosse successo qualcosa di grave e l'hanno sfondata. Davanti ai loro occhi si è presentata una scena da film horror. Il letto insanguinato, con i due corpi, anch'essi insanguinati, sul letto. Inutili i tentativi di soccorso. Anna Esposito non era riuscita a superare la separazione dal marito, avvenuta di recente. Più volte, hanno poi appurato i carabinieri di Giugliano in Campania (Napoli), aveva comunicato al consorte di volersi togliere la vita.
Un'intenzione confermata anche dalle lettere, rivolte al marito, che sono state trovate accanto ai due cadaveri, e le foto del matrimonio strappate. Il marito di Anna è stato raggiunto dalla notizia mentre si trovava al lavoro. Dopo la separazione aveva trovato alloggio altrove. «Profondo cordoglio», è stato espresso dal sindaco di Melito, Venanzio Carpentieri, che ha indetto una giornata di lutto cittadino.
(Hanno collaborato Cristina Liguori, Mariano Fellico e Giovanni Mauriello)