Napoli. Niente sale operatorie: donna muore a 42 anni

Napoli. Niente sale operatorie: donna muore a 42 anni
di Ettore Mautone
Venerdì 11 Marzo 2016, 08:20 - Ultimo agg. 12 Marzo, 08:16
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NAPOLI - Un'altra tragedia a Napoli frutto della disorganizzazione della sanità. Una donna di 42 anni, Francesca Napolitano di Bagnoli, è morta ieri mattina alle ore 8 nella sala di rianimazione dell'ospedale Monaldi dopo aver atteso tutta la notte un ricovero urgente per un intervento che non è mai arrivato e che sarebbe servito per decomprimere il suo cuore afflitto da una miocardite acuta. Le due sale operatorie del nosocomio napoletano erano entrambe impegnate per un intervento di espianto al cuore e un secondo intervento per un aneurisma dissecante dell'aorta.

E altre nove sale operatorie delle strutture pubbliche e private della Campania avevano opposto al 118 i rifiuti al ricovero e al trattamento della paziente, nonostante l'ospedale San Paolo, presso il quale era ricoverata, ne avesse segnalato la gravità ed urgenza fin dalle 3 del mattino. Dopo la morte sono scattate subito le denunce dei familiari e ieri i carabinieri del Nas hanno acquisito le cartelle cliniche relative alla vicenda. 

Gianantonio Nappi, primario del reparto di Cardiochirurgia Generale e dei Trapianti del Monaldi, al Mattino ha ammesso che non è stato possibile intervenire sulla donna in sala operatoria per la contemporanea indisponibilità dei due presidi chirurgici presenti nell'ospedale e impegnati in altri interventi, e ha denunciato la disorganizzazione della rete ospedaliera cardiochirurgica della regione: «È possibile che tutte le altre Cardiochirurgie erano indisponibili? Sono stati contattati gli altri centri?»

«Le condizioni della paziente - affetta da miocardite complicata da tamponamento cardiaco - erano gravissime, pressoché terminali. Nonostante avessimo le due sale operatorie occupate, è stata accolta e trattata al meglio. Nel frattempo venivano eseguiti due interventi di altissima difficoltà: un trapianto cardiaco e una dissezione aortica acuta. Il fronteggiare contemporaneamente queste tre emergenze chirurgiche ha creato grosse difficoltà, superate solo grazie alla dedizione e all'impegno di tutto il personale sanitario del reparto e della direzione dell'ospedale. Quanto accaduto dimostra ancora una volta l'impellente necessità di una riorganizzazione della rete dell'urgenza-emergenza cardiochirurgica nella nostra Regione» spiega il primario del Monaldi.
 

 

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Pubblicato da Il Mattino su Giovedì 10 marzo 2016

 

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