L’Eav alla Procura: «Malattie anomale sui treni, indagate»

L’Eav alla Procura: «Malattie anomale sui treni, indagate»
Venerdì 23 Settembre 2016, 09:01 - Ultimo agg. 19:19
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Più controlli di biglietti, più incassi in tutte le aziende dell’Eav ma pugno duro con chi si assenta dal posto di lavoro, ricorrendo alla malattia in maniera anomala. In Circumvesuviana, ma anche in Cumana e Circumflegrea, si torna a parlare della lotta all’evasione dei titoli di viaggio, dopo le polemiche dei mesi passati sfociate in proteste e scioperi. I lavoratori si opponevano alla costituzione di un apposito ufficio, denominato Unità Organizzativa Controlleria e affidato alla guida di Valeria Casizzone, l’ex direttore generale dell’Eav.
Ora, la nuova struttura tira fuori i risultati: 2,5 milioni incassati dal controllo dei biglietti. Ma spicca anche un esposto in procura per denunciare «l’utilizzo improprio dell’istituto della malattia» da parte dei dipendenti. L’esposto, firmato dal responsabile delle risorse umane dell’Eav, Carlo Vollono, fa riferimento ai mesi di maggio, giugno e luglio, quando 9 addetti alla controlleria fecero registrare un boom di assenze per malattie. In tutto maggio furono ben 62 giorni, mentre a giugno salirono a 121 e a luglio furono 100.

Una fuga dal posto di lavoro che ha costretto l’Eav a fare i salti mortali per organizzare i turni e coprire l’intera giornata di controlli dei biglietti, soprattutto quando l’assenza avveniva di pomeriggio o sera. Di qui l’esposto alla procura , con la richiesta di «avviare apposito procedimento per accertaere eventuali responsabilità delle persone coinvolte». Un braccio di ferro, che tuttavia riguarda soltanto una parte della nuova struttura dedicata al fenomeno dell’evasione dei ticket, composta da 36 lavoratori, tra Om (operatori della mobilità) ed Oqm (operatori qualificati di mobilità). 

Nonostante le frizioni e i contrasti, che a questo punto potrebbero finire in tribunale, i risultati raggiunti sono positivi. Rispetto al 2015, nei primi 9 mesi 2016 si è registrato un incremento degli incassi dell’8%, pari a 2,5 milioni. Il picco si è verificato in piazza Garibaldi, dove l’incremento è stato del 20%. Merito dei cosiddetti blocchi: i viaggiatori vengono fermati dagli Om e dagli Oqm all’ingresso della stazione. Senza biglietto non possono nemmeno raggiungere le pensiline. I varchi di Porta Nolana,piazza Garibaldi, Galileo Ferraris (per la Circumvesuviana) e Montesanto (per la Sepsa) sono ora chiusi e controllati, al contrario di quanto avveniva in precedenza. Spiega Valeria Casizzone: «L’esposto alla procura riguarda una parte dei lavoratori, non certo tutti. Nessuno contesta il diritto di mettersi in malattia, però noi chiediamo alla magistratura di fare le opportune verifiche. I dati positivi sugli incassi dimostrano che la strada è quella giusta». Peraltro, gli addetti al controllo sono anche i più esposti alla violenza dei malintenzionati: molti passeggeri non esitano a passare alla maniere forti pur di viaggiare senza titolo di viaggio. 
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