Napoli unita per Alex, appello alle associazioni: «Mancano tamponi, servono autoemoteche»

Napoli unita per Alex, appello alle associazioni: «Mancano tamponi, servono autoemoteche»
di Paola Marano
Sabato 27 Ottobre 2018, 16:54
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«Siamo venuti qui con 1.150 tamponi salivari, ce ne restano solo altri 300. Facciamo un appello alle associazioni dei donatori di sangue, Avis, Croce Rossa, Frates, Fidas: se hanno a disposizione delle autoemoteche per fare il prelievo di sangue, li apsettiamo in piazza. Ci sono tanti ragazzi, e noi stiamo terminando i tamponi. Abbiamo già messo in campo tutte le nostre forze». Con queste parole Michele Franco, presidente dell’associazione donatori di midollo della Campania, lancia una richiesta d’aiuto alle associazioni donatrici di sangue per portare avanti insieme la ricerca di un midollo compatibile con quello del piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di un anno e mezzo affetto da una grave malattia genetica. Napoli ha risposto con un cuore così grande all’appello lanciato attraverso i social dai genitori del bimbo, che già a metà mattinata i volontari dell’Admo si sino resi conto che i kit a loro disposizione non sarebbero bastati fino alle fine della giornata. «Per i prossimi appuntamenti sono in arrivo altri 3.500 tampioni che dovrebbero arrivcare tra lunedì e martedì, eprchè nel weekend i trasportatori non lavorano - ha spiegato Franco -  Domani dovremmo essere a Caserta, se non avremo tamponi proseguiremo solo con le adesioni per il registro dei donatori e poi le persone saranno chiamate per un altro evento. Lunedì e martedì saremo in università e abbiamo in programma tante altre inziatuve in Campoania che però abbiamo messo in stand by finche non arriveranno altri tamponi salivari».
 
 

Ieri la presidente nazionale Admo aveva lanciato un appello al ministro della salute Grillo. «Ha assicurato che sarebbero arrivati 2.000 tamponi ma al momento non abbiamo ricevuto nulla - ha continuato il presidente Admo Campania - Se ci fossero già stati recapitati oggi saremmo arrivati anche a un numero di 3.000 persone».
 

 
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