Gay ucciso, fatto a pezzi e murato, la trans Heven rompe il silenzio su Fb: «Avrei voluto morire io al suo posto»

Gay ucciso, fatto a pezzi e murato, la trans Heven rompe il silenzio su Fb: «Avrei voluto morire io al suo posto»
Lunedì 31 Luglio 2017, 15:45 - Ultimo agg. 20:30
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«Vita mia, non troverò mai la forza di accettare quello che ti è stato fatto, non oso immaginare la tua paura e il tuo dolore. Non riuscirò mai a sopravvivere senza di te, vorrei tornare indietro nel tempo, in quel lunedì 3 luglio quando mi hai accompagnata in stazione, per fermarmi e tornare a casa con te, continuare a passare ogni singolo secondo della mia vita al tuo fianco, solo tu mi rendevi veramente felice». Con questo lungo post su Facebook Heven Grimaldi rompe il silenzio dopo il ritrovamento del cadavere di Vincenzo Ruggiero, il ragazzo gay di 25 anni, residente a Parete ma fuggito dalla famiglia per vivere la sua condizione in piena libertà, assassinato da Ciro Guarente, l'ex militare oggi dipendente civile della Marina che ne ha fatto a pezzi il cadavere e l'ha murato in un garage di proprietà della famiglia a Ponticelli.
 


«La gioia di svegliarmi con te e prendermi cura di qualunque cosa ti riguardasse e proteggerti dal male, ammirarti in ogni singolo movimento e attraversare la purezza dei tuoi occhi con un solo sguardo. Godermi il tuo magico sorriso che mi ha regalato conforto in tutti questi anni anche nei momenti più bui. Ti giuro, ovunque ti trovi in questo momento, che vorrei essere stata io a morire al tuo posto», scrive la trans sul suo profilo Facebook. E ancora: «Se solo avessi potuto prevedere l'atroce crudeltà che hai dovuto vivere avrei lottato con la vita pur di salvarti. Hai sempre fatto del bene a chiunque. Ogni parola, ogni espressione o dolore non ripagherà mai la tua assenza. Ho perso la vita insieme a te, probabilmente potrò riabbracciarti presto perché ormai il mio corpo non è altro che un involucro di dolore e non posso accettare di continuare così, non passerà mai. Portami con te, ti supplico, ascolta le mie preghiere e salvami da questo strazio. Per quel poco che mi è concesso solleverò in cielo il tuo nome fino a quando non salverai la mia anima e mi terrai con te in eterno. Prometto di onorarti dinanzi al mondo intero, non esiste giustizia e nulla sarà mai degno di te, posso solo venerarti come l'angelo più bello avuto su questa terra. Eri la mia ragione di vita, solo tu puoi riconoscere il mio impegno e il mio amore. Salvami come io avrei cercato di salvare te».

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