Napoli, rissa da gelosia gastronomica
«Io cucino meglio», «No, imbrogli»

Napoli, rissa da gelosia gastronomica «Io cucino meglio», «No, imbrogli»
di Maurizio Cerino
Venerdì 30 Settembre 2016, 15:49 - Ultimo agg. 19:16
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Uno sguardo di troppo, un menù che ricalca quello del ristorante vicino, una possibile concorrenza sleale sui prezzi praticati, offese reciproche sulla qualità di pietanze e servizio offerti: potrebbero essere questi i motivi di attrito che hanno innescato una violenta rissa ai Quartieri Spagnoli.  Per sedarla sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia “S. Ferdinando”, diretto dal primo dirigente Maurizio Fiorillo, su segnalazione della centrale operativa del 113,  che informava la pattuglia di una risa violenta in corso da parecchio tempo ai Quartieri Spagnoli, zona largo Baracche, che non accennava a terminare. Sul posto i poliziotti hanno sorpreso un folto gruppo di persone, alcune delle quali si azzuffavano tra loro, mentre altre tentavano di calmare i «bollenti spiriti» senza ottenere grossi risultati. I poliziotti, con notevoli difficoltà, sono riusciti a riportare la calma. Uno dei partecipanti alla rissa era disteso sull’asfalto per una ferita alla testa, tanto da richiedere l’intervento del personale sanitario del 118. Gli agenti hanno quindi accertato che l’uomo era stato ferito con una spranga di  metallo, ritrovata non lontano dall'«epicentro» della zuffa. Inoltre i poliziotti hanno individuato un altro partecipante alla rissa che aveva impugnato una mazza da baseball, anche questa ritrovata e sequestrata dai poliziotti.

Tutti i personaggi coinvolti nella rissa,  quattro commercianti titolari di due attività per la ristorazione quasi confinanti tra loro, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di rissa aggravata e, per altri due, anche per il reato di «porto abusivo di oggetti atti ad offendere». La persona ferita, accompagnata all’ospedale Loreto Mare, ha riportato lesioni guaribili in 10 giorni.

Il motivo della rissa, come accertato dagli agenti intervenuti,  è riconducibile effettivamente a vecchi dissapori, dettati da gelosia professionale e motivi di concorrenza sleale tra le due attività commerciali.
 
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