Napoli, la truffa dello specchietto finisce con un sorriso | Leggi

Napoli, la truffa dello specchietto finisce con un sorriso | Leggi
Sabato 20 Febbraio 2016, 13:57 - Ultimo agg. 15:23
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Via Tasso a scendere, una tarda mattinata di morbide cadenze, a filo di gas. Attenzione sempre a non graffiare oltre lo specchietto del lato passeggero, ahi ahi queste Mercedes medie che non avevano di serie il sistema di richiamo dei retrovisori all' interno... E poi, in una chicane di fronte allo spiazzo con un garage ed una farmacia, un urto secco, di lato un giovane bardato che armeggiava vicino ad un motorino di buona cilindrata. Bah, mi avrà urtato col casco, o con il borsone, lo specchietto funziona ok tanto... Qualche curva dopo, però, l'affiancamento gentile di un motorino 150 ed un invito alla constatazione, angolo corso Vittorio Emanuele... «E però, potevate fermarvi...». «Francamente, pensavo che fossi stato urtato io con qualcosa, per me...». Lo sguardo posato sull' adesivo di medico sul vetro anteriore, un po' di perplessità sua, «ma voi siete un medico?». «Sì». Scrutavo, da fermo, il suo volto: una accattivante simpatia, non un tono acceso. E poi mi faceva vedere il dorso della mano destra, una banale escoriazione, a fianco dell' orologio da polso. «Dotto', che sfiga, volevo sbattere l' orologio contro, ci ho provato, per inventarmi che si era rotto il vetro, ed invece mi sono solo graffiato io...».«Dotto', scusatemi ancora, me li dareste venti euro, o anche solo dieci, sono disoccutato, mi arrangio, per farmi cominciare buona sta giornata?». Lo guardavo, un filo di barba, io che di troppo tengo solo i guai miei, mi veniva da sorridere, scrutando la lieve abrasione, «mettici un po' di Mercurocromo». «Dotto', allora dieci euro, per pigliarci il caffè insieme me li date, o me ne devo andare?». «Ma dai, guagliò, facciamo 15 euro, e non se ne parli più», con una stretta di mano forte. «Dotto', grazie, siete una brava persona». (E non lo fare più...).

g.p.p.
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