Napoli. La donna boss che voleva essere uomo: un fermo per l'omicidio

Napoli. La donna boss che voleva essere uomo: un fermo per l'omicidio
di Marco di Caterino
Giovedì 12 Maggio 2016, 15:25 - Ultimo agg. 13 Maggio, 18:13
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NAPOLI - Colpo di scena nelle indagini sull'omicidio di Giovanna Arrivoli, la donna che stava per diventare uomo,  ritrovata  semisepolta lunedì sera, in  uno spiazzo abbandonato in via Giulio Cesere a Melito. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno fermato l'uomo che ha sepolto il corpo di Jojò, cosi si faceva chiamare la vittima, che gestiva un bar nel quartiere 219 di Melito, una delle maggiori roccaforti del clan Amato - Pagano.
 

 

L'uomo è stato indentificato grazie alle impronte digitali, lasciate sulla pala e agli altri attrezzi, utilizzati per scavare la fossa  per la vittima e anche dalla posizione del gps del suo cellulare.  L'uomo, la cui identità non è stata ancora resa nota e rinchiuso in cella, in attesa dell'udienza di convalida. Il fermato è  accusato di occultamento di cadavere, con l'aggravante di aver favortito il clan. 

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