Napoli. Morto al Pellegrini, i medici: «Nessuna traccia di fratture»

Napoli. Morto al Pellegrini, i medici: «Nessuna traccia di fratture»
di Ettore Mautone
Venerdì 23 Settembre 2016, 10:20
2 Minuti di Lettura

A Giovanni Nascimiento, il sessantenne originario di Capoverde morto l’altro giorno al Cardarelli, nel primo accesso in ospedale, al Vecchio Pellegrini, era stato diagnosticato un semplice trauma distorsivo cervicale. E invece si era rotto la schiena. Una gravissima frattura vertebrale scomposta, disallineata e con lacerazione del midollo spinale. 

Parte da questo frangente, confermato dalla stessa direzione sanitaria del presidio della Pignasecca, la via crucis del povero Ioao Agostinho do Nascimiento. Il dato emerge dai referti radiologici allegati alla Tac e alle radiografie praticate al paziente durante il primo ricovero al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Referti, lastre e cartelle cliniche sequestrate ieri dalla Polizia giudiziaria su disposizione del pm che indaga sulla morte del capoverdiano. Ora sarà il magistrato a ricostruire la dinamica dei fatti esaminando minuziosamente le carte e valutare quanto accaduto a partire dalle ore 18,30 di lunedì 19 settembre fino alla morte del paziente mercoledì pomeriggio al Cardarelli. 

Viene intanto confermato - sempre per dichiarazione della direzione sanitaria dell’ospedale, che ha disposto un procedimento ispettivo interno - il fatto che il paziente in un primo momento era stato dimesso (circa due ore dopo il primo ricovero) proprio sulla scorta del risultato delle indagini diagnostiche praticate. «Non ho visto le lastre - dice il direttore sanitario Giuseppe Russo - e dunque non posso valutarle, ma i referti allegati alla Tac e alla radiografia di cui ho le copie parlano di trauma distorsivo». Alle 23,30 circa del 19 settembre, Do Nascimiento torna in ospedale per il dolore e la grave paresi acuta agli arti inferiori e superiori. «In base alla sintomatologia i sanitari di turno hanno disposto il ricovero in Osservazione chirurgica e chiesto - conclude Russo - all’aggravarsi della situazione clinica, un trasferimento in altro ospedale dotato di neurochirurgia. Trasferimento avvenuto la mattina successiva alle ore 8 al Cardarelli». Nel dramma della successione di eventi sfavorevoli al povero sessantenne capoverdiano emerge anche il dato strutturale di un trasporto in ambulanza che sarebbe dovuto avvenire nell’immediatezza in un presidio della Asl Napoli 1 dotato di Neurochirurgia (ci sono sia il Loreto Mare sia il San Giovanni Bosco) e che invece, vista l’indisponibilità di posti, ha poi determinato la scelta del Cardarelli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA