Napoli, agguato a Miano: 13 i colpi sparati dai killer

Napoli, agguato a Miano: 13 i colpi sparati dai killer
Giovedì 28 Aprile 2016, 12:19
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Sono complessivamente tredici i colpi di pistola calibro 9 sparati ieri sera dai killer in via Janfolla, a Napoli, per uccidere Aniello Di Napoli, pregiudicato di 46 anni, ritenuto contiguo al clan Lo Russo, i cosiddetti «capitoni». Un omicidio che, secondo una delle ipotesi formulate dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli, potrebbe essere maturato nell'ambito di una guerra per l'acquisizione del controllo degli affari illeciti, in primis lo spaccio della droga, in due zone «calde» della città, come Miano e la Sanità, quest'ultimo quartiere storicamente sotto il controllo delle famiglia Vastarella e Lo Russo.

Il clan dei «capitoni», come viene soprannominata la famiglia Lo Russo, sta vivendo un momento di destabilizzazione connesso, tra l'altro, all'arresto, qualche settimana fa, da parte della Polizia di Stato, di quattro persone di vertice dell'organizzazione camorristica, tra cui il reggente Carlo Lo Russo, di 49 anni.
E, verosimilmente, secondo gli inquirenti, qualcuno ne vuole approfittare. A guidare l'offensiva contro i «capitoni» sarebbe un cosiddetto giovane emergente, di 27 anni, originario del rione Don Guanella di Secondigliano, dove, peraltro, avrebbe messo in piedi la sua roccaforte. L'uomo è stato ferito a un braccio a colpi d'arma da fuoco due giorni fa (il 26 aprile scorso), mentre era in auto con un'altra persona. Dell'uomo si sono perse le tracce il giorno stesso del ferimento, subito dopo essersi fatto medicare in ospedale. Il ferimento a colpi di pistola del 27enne è scattato qualche giorno dopo il terribile agguato nel rione Sanità di Napoli (22 aprile) nel quale sono stati uccisi uomini di primo piano dei Vastarella, Giuseppe Vastarella, 42 anni, e il cognato, Salvatore Vigna, di 41 anni. Nel raid rimasero feriti Dario e Antonio Vastarella, di 33 e 25 anni e un giovane di 22 anni, Alessandro Ciotola.
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