Loreto Mare, radiologia in crisi
tra lotte ai primari e organici all’osso

Loreto Mare, radiologia in crisi tra lotte ai primari e organici all’osso
di Ettore Mautone
Martedì 28 Febbraio 2017, 08:22
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Era un fiore all’occhiello della sanità campana, negli anni Ottanta, la Radiologia dell’ospedale Loreto Mare, prima di diventare l’emblema del caos e del malaffare annidato nel sistema salute campano. Uno stillicidio durato decenni: i fasti risalgono agli anni in cui il primario era Franco Farago, uno dei maestri storici dalla medicina campana, erede di un passato glorioso iniziato ai tempi delle mutue e degli Ospedali riuniti (con Cardarelli e San Paolo). Le luci iniziano a spegnersi con l’arrivo delle Usl, nel 1978, quando nasce il Servizio sanitario nazionale. Infine la progressiva frana al tempo delle Asl, a partire dal 1995. Anni in cui è Aniello De Rosa, un allievo di Farago, a portare avanti la baracca: stessa perizia del maestro, o quasi, senza il polso necessario per imporsi. La vera decadenza è segnata sette anni fa proprio con il suo pensionamento. Blocco del turn-over e Piano di rientro i presupposti per un’inerzia che procede senza guida. 

Le redini del reparto, nel 2010, sono affidate a un facente funzioni, Giovanni Sirabella, titolare della Neuroradiologia interventistica. Un ruolo a scavalco su due discipline, senza una responsabilità piena, che va avanti per alcuni anni. Fino a quando la direzione strategica della Asl metropolitana non decide di affidare, nel 2014, il timone di questo reparto di frontiera, che affianca uno dei pronto soccorso più difficili della città, a Ines Marano, primario all’Ascalesi. Anche lei è in sella come primario facente funzioni, a scavalco, nell’ospedale di via Amerigo Vespucci. Carattere forte, piglio risoluto e poco incline al compromesso, la nuova arrivata nelle corsie dell’ospedale della Marina viene accolta come un corpo estraneo. Sono lunghi mesi caratterizzati da un lavoro oscuro e sempre più difficile per la radiologa che resta isolata in reparto, attaccata dai sindacati, con la Cisl e la Uil in trincea a difendere lo status quo fatto di caos, difficoltà assistenziali e carenze strutturali e strumentali che richiederebbero una cura d’urto soprattutto sul versante organizzativo ma che invece vedono sul tavolo delle trattative unicamente rivendicazioni salariali e indennità di straordinario. 
 


Ines Marano messa in un angolo, osteggiata e contestata da tutti finisce per lasciare tornando all’Ascalesi da dove, da poco, guida anche i nuovi servizi diagnostici attivati all’Ospedale del mare. Quando lascia, al Loreto Mare, sempre nel ruolo di facente funzioni, arriva Alberto Ciamiello, dirigente medico di radiologia nell’elenco degli indagati nel blitz antiassenteismo dei giorni scorsi ma oggi in pensione. Un lungo percorso, pieno di vizi e di poche virtù, per la Radiologia del Loreto Mare che, dopo la parentesi Ricozzi tra i principali protagonisti dell’inchiesta, è nuovamente affidata a Sirabella che intanto, per il pensionamento del primario di Neuroradiologia del San Giovanni Bosco, deve dividersi tra due ospedali e tre reparti. E che dire della parte tecnica che pure vede indagati tra gli altri 7 tecnici di radiologia e 9 operatori? Anche qui a fronte di 350 figure tecniche impiegate a supporto della Radiologia, della Tac, dell’Emodinamica e della Neuroradiologia interventistica vede la dirigenza tecnica da anni al palo e la responsabilità del settore attribuita a un facente funzioni, Giuseppe Esposito. 

La situazione che dovrebbe risolversi con l’attivazione del pronto soccorso dell’ospedale del mare da qui all’estate con la migrazione verso Napoli est della Cardiologia, Utic e Emodinamica del Loreto liberando gli spazi destinati ai 16 posti letto di Pediatria dell’Annunziata più altri 30 di Ostetricia e ginecologia. Lasceranno il Loreto anche Neuroradiologia, Neurochirurgia e Neurologia per fare posto a una Tin (intensiva neonatale) e alla Neonatologia. Quel che è certo è che al Loreto una Radiologia leggera resterà a supporto delle funzioni future di polo materno infantile della Asl.

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