Finti incidenti e traffico di Tac: nuova inchiesta sull'ospedale San Paolo

Finti incidenti e traffico di Tac: nuova inchiesta sull'ospedale San Paolo
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 1 Settembre 2017, 23:45 - Ultimo agg. 2 Settembre, 09:40
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Non solo formiche o improvvise invasioni di insetti nel lettino di una paziente. No, la storia che mesi fa ha proiettato l’ospedale San Paolo al centro dell’attenzione nazionale offre ben altri capitoli investigativi. Indagini sotto traccia, c’è un filone che punta dritto alle finte pratiche di incidenti automobilistici, ai referti usati per legittimare richieste di indennizzo alle compagnie di assicurazione. Come al Loreto Mare, anche al San Paolo, stesso copione che punta dritto su quella che sembra l’ultima frontiera del business dei finti sinistri stradali, un fenomeno che - bene ricordarlo subito - si abbatte sulle tasche di tutti gli automobilisti napoletani, alle prese con contratti sempre più elevati. Dunque, si parte dalle formiche. Mesi fa, fecero il giro di giornali e social media le foto del lettino di una paziente invaso dalle formiche. Un esercito attratto da possibili perdite di glucosio nel corso di una terapia somministrata a una donna malata di diabete, un caso che ha attirò l’attenzione degli inquirenti sull’ospedale di Fuorigrotta. Da allora lo scenario è cambiato.

Si è fatto più complesso, più dinamico. Ne è nata una inchiesta sulla gestione della pulizia all’esterno dei padiglioni ospedalieri, sulla manutenzione delle aiuole, vicenda coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Parallelamente però c’è chi si è messo a scavare a fondo, mettendo le mani su qualcosa che non ha nulla a che spartire con l’inesorabile marcia delle formiche. È così che l’attenzione si è spostata su quanto avviene al pronto soccorso e alla radiologia, sulla falsa riga di quanto riscontrato nel caso Loreto mare. Mesi di indagini, ore di osservazione da parte degli inquirenti, saltano agli occhi le sagome di soggetti che entrano in ospedale da soli, pienamente in possesso della propria capacità di movimento, che vengono però registrati come traumatizzati. Soggetti a cui vengono diagnosticate fratture, almeno a leggere cartelle cliniche che puntualmente si arricchiscono di tac e analisi posticce. Si tratta di referti originali, che appartengono a pazienti realmente visitati al San Paolo, ma che vengono clonati o usati alla bisogna per accreditare incidenti mai avvenuti, spalancando così la porta della richiesta di risarcimento danni.

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