Santa Lucia, il caos del patrimonio:
fitti irrisori, cattivi pagatori, abusivi

Santa Lucia, il caos del patrimonio: fitti irrisori, cattivi pagatori, abusivi
di Paolo Barbuto
Mercoledì 22 Marzo 2017, 00:00 - Ultimo agg. 08:37
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Hai voglia di sperare nella trasparenza, nel diritto di sapere in tempo reale ogni dettaglio della vita amministrativa del tuo territorio, nella necessità di sapere quanto spende e quanto incassa chi ti governa: la missione è quasi impossibile. Hai voglia di cercare un elenco puntuale delle proprietà immobiliari della Regione Campania: sbatti contro un muro di dati vecchiotti e di tabelle che spesso sono in contrasto fra loro. Però tra le crepe di quel muro s’intravede qualcosa, e non è nulla di esaltante.

Partiamo dalla base: quanti sono i beni immobili di proprietà della Regione Campania? Più di mille certamente ma il numero preciso oscilla fra i 1.004 rilevati nel 2014 e i 1.027 di un documento non ufficialmente databile ma certamente più recente. Comunque è un buon passo in avanti. 

Fra questi mille immobili c’è di tutto, dalle minuscole cabine elettriche alle lussuose ville antiche. Ma sapete quante di queste strutture vengono messe a frutto dall’amministrazione regionale? Appena 92, un numero imbarazzante anche se vogliamo tener conto del fatto che la Regione utilizza alcune di queste proprietà per ospitare propri uffici e diramazioni. Questi novantadue fitti (contratti nelle gestioni precedenti a quella De Luca, il dato è rilevato da un documento ufficiale del 2014) producono in tutto incassi da un milione di euro all’anno. Tenete a mente questa cifra perché fra pochissimo ci tornerà utile.

Palazzo Santa Lucia anche se possiede mille strutture, è costretto a prenderne alcune in fitto per le proprie necessità. In tutto i fitti passivi sono 32. E sapete quanto costano in un solo anno? 14 milioni e ottocentomila euro.
Ecco, il primo sussulto arriva proprio dal confronto fra i due dati base: per cedere in fitto 92 strutture la Regione incassa un milione di euro, per prenderne in fitto 32, la stessa Regione spende quattordici milioni. Vista da lontano questa situazione sembra paradossale, però se i documenti ufficiali non mentono (e noi siamo certi che non mentono) bisogna prendere atto della realtà: le cose vanno proprio in questa maniera. Punto e basta.

O forse no. Perché il conto dei fitti attivi l’abbiamo fatto «sulla carta», prendendo per buone le cifre che dovrebbero essere incassate. Però non sempre chi dovrebbe pagare lo fa con puntualità, e si accumulano crediti su crediti che impoveriscono i bilanci. Volete un esempio che faccia chiarezza? Pensate al bar «l’Approdo», il locale che occupa tutto l’angolo di sinistra del palazzo dove siede il presidente della Regione. Secondo i report interni dell’ufficio di gestione del patrimonio, i locatari di quella struttura avrebbero maturato, nel tempo, debiti per oltre mezzo milione di euro. Poi, alla fine, è partita l’azione legale con lo sfratto. Intanto stanno cercando di recuperare in qualche modo quel denaro che era previsto in cassa e invece non c’è. 

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